“Attenti a interazioni familiari e comportamenti in casa”: le raccomandazioni dell’infettivologo
“Lavarsi le mani il più possibile, va bene anche con acqua e sapone strofinando per almeno 30 secondi. Questa è l’accortezza indispensabile. Va fatto anche quando si è in casa, soprattutto se non si è soli. Anche le interazioni familiari vanno calibrate in una emergenza come questa”, sono le raccomandazioni del professore Paolo Villari – direttore del dipartimento di Sanità pubblica e di Malattie Infettive dell’università La Sapienza – che in un’intervista al Messaggero scioglie altri nodi importanti.
“Le prime informazioni in merito che trapelano dalla comunità scientifica indicano una sostanziale stabilità del virus. La speranza è che il Covid-19 perda patogenità. La storia insegna che con il passare del tempo la carica infettiva di questi virus si affievolisca, lo stesso virus ha bisogno di continuare ad albergare in organismi che non muoiano, per perpetuare la propria esistenza. Generalmente va così, ma al momento non sono disponibili tutte le evidenze scientifiche”.
Alla domanda “Quando ne usciremo?”, il professore risponde: “Quando, in attesa del vaccino, i dati cominceranno a scendere in maniera stabile e nel frattempo sia stato trovato un farmaco capace di curare la sintomatologia e di abbattere il ricorso alla terapia intensiva. Sarà il punto di svolta e anche le misure draconiane potranno essere allentate”.