Festa della Liberazione con sfilata di mezzi e costumi nazisti: polemica nel Modenese
In vista delle celebrazioni per la Festa della Liberazione il 25 aprile sfilerà a Mirandola, nel Modenese, la “Colonna della Libertà”, un convoglio di mezzi militari e costumi nazisti: alle 11 è infatti previsto l’arrivo di oltre 120 veicoli storici militari risalenti alla seconda guerra mondiale e 350 figuranti, che sfileranno ripercorrendo il percorso che li vide impegnati durante la Campagna d’Italia. Dal 2008, anno di fondazione dell’iniziativa, avvengono discussioni sull’opportunità di mettere in mostra effigi naziste nel giorno della Festa della Liberazione. “La Colonna della Libertà si basa sul concetto di ‘uscire’ dai musei”, ha spiegato Simone Guidorzi, direttore del Museo della Seconda Guerra Mondiale del Fiume Po.
“In occasione del 25 Aprile, sensibilizziamo il numero maggiore possibile di cittadini in un modo scenografico: provando ad avvicinare con maggiore incisività alle tematiche della Liberazione, nel ricordo di coloro che sacrificarono la loro vita per porre fine al conflitto”. L’iniziativa incontra però l’opposizione dell’Anpi: “Per rispetto delle istituzioni democratiche, per ricordare i nostri martiri e per festeggiare la Liberazione, il 25 Aprile saremo presenti, invitati, in piazza Costituente ma non presenzieremo all’ingresso della Colonna della libertà nella nostra città” a causa della “presenza, confermata per iscritto, di figuranti della Repubblica Sociale Italiana e dell’esercito nazista alla Colonna della libertà”.
Per l’associazione partigiana “pare quanto mai inopportuno e offensivo nei confronti di tutti i nostri martiri far sfilare ed entrare trionfalmente a Mirandola individui che rappresentano gli autori di soprusi, prevaricazioni, ingiustizie, torture, morti e stragi”. Il deputato del Pd Stefano Vaccari appoggia la visione dell’Anpi: “La memoria è altra cosa e in quella giornata si dovrebbe rendere omaggio al sacrificio umano di donne e uomini che ci hanno riconsegnato democrazia e libertà e non lo si fa di certo con pagliacciate rievocative. Prefetto e questore, carta costituzionale alla mano, non facciano sfilare quel corteo o quanto meno rimuovano quelle presenze inquietanti”.