Cognati uccisi, il figlio del killer: “Sospetto che mio padre si fosse invaghito di mia moglie”
Un delirio di gelosia: Raffaele Caiazzo si sarebbe invaghito di sua nuora e, accecato “da fantasie” ha ucciso prima lei e poi suo genero. Rovinando per sempre la vita dei suoi due figli e dei suoi nipoti. E’ un racconto drammatico quello che Alfonso Caiazzo fa a pm e carabinieri ascoltato per l’omicidio di sua moglie Maria Brigida Pesacane, uccisa da suo padre a 24 anni davanti ai figli di 2 e 4 anni nella sua casa di Sant’Antimo a Napoli. Poco prima in piazza era stato ucciso Luigi Cammisa, 29 anni, il genero dell’assassino, Raffaele Caiazzo. L’uomo sospettata che i due, marito e moglie dei figli, avessero una relazione extraconiugale.
“Fantasie e a nulla è valso un chiarimento in famiglia. Un giorno – racconta ancora Alfonso, secondo quanto apprende l’AGI – mio padre disse che aveva avuto addirittura una relazione con mia moglie”.
“Tutte fantasie che ci hanno rovinato la vita. Ma sospetto che mio padre si fosse invaghito di mia moglie”.
Caiazzo resta in carcere accusato di omicidio volontario e premeditato. Il gip del tribunale di Napoli Nord ha convalidato il provvedimento di fermo.
L’uomo si era costituito, 5 ore dopo il duplice delitto, recandosi dai carabinieri della stazione di Gricignano d’Aversa, in provincia di Caserta. I militari dell’Arma avevano portato Caiazzo nella caserma di Giugliano, in provincia di Napoli.
Davanti al gip, il suocero assassino ha confermato quanto ammesso durante il primo interrogatorio reso giovedì pomeriggio al pm: ricorda di aver ucciso Luigi Cammisa, ma non la nuora.