Civitavecchia, operaio muore a 29 anni travolto da un container
Civitavecchia, operaio muore a 29 anni travolto da un container
Nuova tragedia su lavoro. Un operaio è morto al porto di Civitavecchia dopo essere stato travolto dal container che stava trasportando con il muletto. La vittima è un 29enne, Alberto Motta, dipendente della società che gestisce il terminal container, Rtc. L’incidente è avvenuto all’alba di questa mattina, 10 febbraio, alla banchina 25.
Meno di 24 ore fa, a Trieste, ha perso la vita un altro operaio, al porto di Trieste. Si tratta del 58enne Paolo Borselli, caduto in mare con il muletto. I colleghi hanno subito chiamato i soccorsi e lanciato l’allarme, ma l’uomo non ce l’ha fatta. Borselli era dipendente dell’Alpt, l’Agenzia per i lavoratori portuali di Trieste.
“Sono passati appena 20 giorni, ed è di nuovo tragedia sul lavoro sul territorio. Anche questa volta a perdere la vita un giovane operaio impegnato, nel porto di Civitavecchia, nelle operazioni di movimentazione al terminal dei container. Le notizie sono ancora frammentarie e la Polizia di frontiera sta effettuando i rilievi per capire la dinamica dell’incidente mortale”, scrivono in una nota, Carlo Costantini e Marino Masucci, segretari generali della Cisl Roma Capitale Rieti e Fit-Cisl Lazio.
Il 20 gennaio scorso, infatti, a Fonte Nuova (Roma) è morto Massimo Pezza, operaio di 22, mentre era alla guida di un camion nel cantiere in cui lavorava.
“Siamo sconcertati, affranti, e non si può continuare a tenere la conta dei morti mentre monta il senso di impotenza e rabbia di fronte a quella che, a tutti gli effetti, è l’emergenza numero uno del mondo del lavoro. Non si può avere vent’anni, avere tutta la gioia della vita davanti e poi, improvvisamente, l’incidente, qualcosa che non va e l’interruttore della vita si spegne. Tragedie che colpiscono giovani alle prime armi come uomini adulti e di esperienza nei cantieri, nei capannoni, sulle impalcature, nelle fabbriche, ovunque. Basta! La sicurezza sul lavoro deve essere la priorità assoluta di questo nuovo anno. Siamo stanchi di fare la conta dei morti”, concludono i segretari dei sindacati.