Civitanova Marche, Ferlazzo resta in carcere. “Ha chiesto scusa, non c’è motivazione razziale”
È stato convalidato l’arresto di Filippo Ferlazzo, che in questo momento si trova nel carcere di Montacuto ad Ancona per l’omicidio di Alika Ogorchukwu. “Ha collaborato, ha chiesto scusa, ha chiarito che non c’era alcuna motivazione di tipo razziale. Anche la procura concorda su questo: non è stata contestata alcuna aggravante razzista”, ha spiegato l’avvocata Roberta Bizzarri, che difende l’uomo. “Purtroppo, a prescindere dal colore della pelle, il gesto, bruttissimo, sarebbe stato comunque quello”, ha aggiunto.
Il giudice per le indagini preliminari, Claudio Bonifazi, nell’ordinanza che dispone la custodia cautelare in carcere ha definito Ferlazzo come un soggetto “violento e con elevata pericolosità sociale”. Il gip ha anche richiamato “evidenti, gravi indizi di colpevolezza”. Domani, martedì 2 agosto, sarà eseguita l’autopsia e in attesa degli esiti il giudice ha scritto che sembra evidente che la morte di Alika sia dovuta all’aggressione.
A breve verrà valutata la posizione dell’amministratrice di sostegno di Ferlazzo, che è la madre, e sul perché si trovasse così lontano dal figlio, a oltre 400 chilometri di distanza. Il sostituto procuratore di Macerata, Claudio Rastrelli, ha fatto sapere, inoltre, che nelle prossime ore verrà approfondita la situazione sanitaria dell’uomo che in passato era stato sottoposto a un trattamento sanitario obbligatorio (tso). Gli erano stati diagnosticati il disturbo bipolare e il disturbo borderline di personalità.