Caso Vannini, Ciontoli: “Non accetterei la condanna della Cassazione”. L’anteprima dell’intervista su Nove
Antonio Ciontoli ha deciso di rilasciare la sua seconda intervista da quella notte del 17 maggio 2015 in cui sparò a Marco Vannini, provocandone la morte. E questa volta non è sua intenzione ripercorrere le vicende processuali, ma tutto ciò che è accaduto in questi anni fuori dalle aule di tribunale: le ricostruzioni fantasiose dei programmi tv, le accuse ai figli sui quali si è detto di tutto (perfino che abbiano sparato loro a Marco), le persecuzioni dei giornalisti, le intromissioni della politica nel caso e molto altro, confessando la sua paura che la famiglia paghi un prezzo troppo alto e ingiusto per le sue colpe.
Alla fine dell’intervista, rimane un interrogativo: perché su questa famiglia si è scatenato un odio senza precedenti, mai riservato neppure a serial killer come Gianfranco Stevanin, che ha rilasciato recentemente una lunga intervista dal carcere di Bollate? Perché se Antonio Ciontoli concede un’intervista si scatena su di lui e su chi lo intervista un’onda di indignazione come se fosse la prima volta che a un colpevole venisse concesso il diritto di dire la sua verità in tv?
La risposta, forse, è proprio nella direzione in cui va ad indagare questa intervista: i processi mediatici dipingono i colpevoli più di quelli che si svolgono nelle aule di tribunale. Con tutte le storture e i corto circuiti drammatici del caso. L’intervista ad Antonio Ciontoli andrà in onda domani sabato 23 gennaio alle ore 21,25 sul canale Nove.
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