Chiesto il processo per due funzionari Onu per la morte di Luca Attanasio in Congo: accusati di omicidio colposo
Due dipendenti del Programma alimentare mondiale (Pam), agenzia dell’Onu, potrebbero andare a processo per la morte dell’ambasciatore italiano in Congo Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci. Dopo i nove mesi di indagini, infatti, la Procura di Roma ha chiesto per loro – Rocco Leone e Mansour Luguru Rwagaza – il rinvio a giudizio con l’accusa di omicidio colposo. Attanasio e Iacovacci rimasero vittime di un agguato il 22 febbraio dell’anno scorso durante uno spostamento su mezzi dell’Onu organizzata proprio dai due indagati. Per la procura avrebbero” attestato il falso, al fine di ottenere il permesso dagli uffici locali del Dipartimento di sicurezza dell’Onu, indicando nella richiesta di autorizzazione alla missione, al posto dei nominativi dell’ambasciatore Attanasio e del carabiniere Iacovacci, quelli di due dipendenti Pam così da indurre in errore gli uffici in ordine alla reale composizione del convoglio e ciò in quanto non avevano inoltrato la richiesta, come prescritto dai protocolli Onu, almeno 72 ore prima”.
Ci sarebbero state omissioni “per negligenza, imprudenza e imperizia” di “ogni cautela idonea a tutelare l’integrità fisica dei partecipanti alla missione Pam che percorreva la strada RN2 sulla quale, negli ultimi anni, vi erano stati almeno una ventina di conflitti a fuoco tra gruppi criminali ed esercito regolare”. Infine, spiegano gli inquirenti “avrebbero omesso di predisporre le cautele richieste dalla classificazione di rischio attribuita al percorso da effettuare che, pur avendo dei tratti classificati “verdi”, cioè a rischio basso, aveva anche delle parti classificate “gialle”, cioè a rischio medio, che avrebbero imposto di indossare, o di avere prontamente reperibili, il casco e il giubbotto antiproiettile“; e “avrebbero omesso – in presenza di un ambasciatore che, rappresentando il proprio Paese, costituisce soggetto particolarmente a rischio – di approntare ogni utile ulteriore misura di mitigazione del rischio”.