“La Chiesa non abbandoni i preti pedofili, ma li accompagni nel cammino di riconciliazione”: l’appello della suora-terapeuta
In un saggio suor Anna Deodato, membro della commissione della Cei contro agli abusi, auspica che "ciascuno sia accompagnato nel suo cammino di responsabilizzazione"
“La Chiesa non abbandoni i preti pedofili”: l’appello della suora-terapeuta
La Chiesa non deve abbandonare i preti pedofili al loro destino, ma garantire loro l’accompagnamento pastorale e psicologico. A sostenerlo è suor Anna Deodato, terapeuta e religiosa delle ausiliare diocesane di Milano e membro della commissione della Cei contro agli abusi, in un saggio pubblicato sulla Rivista del Clero Italiano. Alcuni passaggi del saggio sono stati pubblicati in un articolo firmato da Franca Giansoldati sul Messaggero.
Una prima parte del saggio – più ampia – è dedicata alle vittime degli abusi dei preti pedofili e al cammino lungo il quale devono essere accompagnate. Deodato riconosce che troppe volte in passato gli abusi sono stati coperti per salvare l’immagine della Chiesa, piuttosto che tutelare i minori. Ma secondo lei è importante anche prendersi cura dei pedofili per impedire loro di reiterare il reato che hanno commesso. “Non manca una parola di impegno a non lasciare soli coloro che hanno commesso questo crimine”, si legge nel saggio. “Ci si impegna affinché ciascuno sia accompagnato nel suo cammino di responsabilizzazione, di richiesta di persone o di riconciliazione e riparazione, di cura psicologica e sostegno spirituale. Anche questa, dobbiamo ricordarcelo, è una opera di giustizia e pace”.
Alla base della riflessione della suora c’è l’idea di una Chiesa “compassionevole, trasparente e responsabile”, in grado di prendersi cura anche di chi ha commesso i peggiori crimini, dedicandosi “alla conversione ogni soggetto ecclesiale”. “L’abuso fa parte di linee sismiche che attraversano il mondo”, sottolinea la suora. “Anche su questa faglia l’operatore pastorale trova il suo proprio posto accanto a chi ha tanto sofferto e a coloro che hanno procurato questo dolore”.
A dicembre 2019 Papa Francesco ha sancito una svolta storica sul tema, abolendo il segreto pontificio nelle cause canoniche di abusi sessuali su minori, attraverso l’Istruzione “Sulla riservatezza delle cause” diffusa nel giorno dell’83esimo compleanno del Pontefice.
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