Chiara Gualzetti, l’assassino 16enne: “Uccisa a coltellate e calci in testa”
Ha solo 16 anni il ragazzo che ha confessato di aver ucciso Chiara Gualzetti, trovata morta nel parco dell’abbazia di Monteveglio nel Bolognese dopo essersi allontanata da casa la mattina del 27 giugno. Si tratta del giovane che Chiara doveva incontrare dopo essersi allontanata da casa sua a Valsamoggia domenica scorsa. Ora il suo assassino si trova ora nel carcere di Pratello di Bologna.
Sono inquietanti i dettagli raccontati dal 16enne riguardo la dinamica dell’omicidio e soprattutto i motivi che lo hanno spinto a un simile gesto: “Me l’ha ordinato una voce superiore”, avrebbe detto il killer durante la sua confessione. Il riferimento è a Samael, l’angelo del giudizio, con il quale ha detto di parlare da anni. “L’ho anche visto; un uomo alto, di fuoco, come quello di Lucifer”, la serie tv in onda su Netflix, dalla quale pure è apparso ossessionato. “Una presenza demoniaca che lo spingeva a compiere atti sempre più violenti verso le persone”, ha sintetizzato il capitano dei carabinieri di Borgo Panigale, Riccardo Angeletti. Secondo Simone Purgato, il pubblico ministero a cui il procuratore capo della procura dei minori di Bologna Silvia Marzocchi ha affidato l’indagine, si tratta di vaneggiamenti. La procura, oltre alla convalida del fermo e alla custodia cautelare in carcere, chiederà una perizia psichiatrica.
Secondo le prime ricostruzioni, il sedicenne le avrebbe mandato un messaggio, domenica scorsa, per vedersi. A quel punto, lui l’ha colpita più volte al collo e al torace con un coltello rubato da casa sua, finché la ragazza non è caduta a terra. “Le ho dato dei calci in testa”, ha sottolineato il giovane. Dal cellulare della giovane vittima emergono conversazioni ora al vaglio degli inquirenti: “Se mi uccidessi non mancherei a nessuno”, ha scritto lei ad un certo punto. E lui risponde: “Ti do una mano io se proprio vuoi”.
Il ragazzo, come riporta Il Corriere della Sera, lunedì ha mandato un messaggio ad un’amica: “Ho ucciso Chiara”. A un parente, invece, il 16enne pochi giorni prima aveva detto: “Domenica ucciderò una ragazza”. Ma lui non lo aveva preso sul serio. Domenica, dopo l’omicidio, l’assassino, quando è tornato a casa, ha lavato via il sangue dalla lama del coltello e lo ha riposto nel ceppo, si è tolto i vestiti insanguinati e li ha lasciati in camera sua. Poi ha distrutto il cellulare di lei ed è uscito a divertirsi come se niente fosse. Tutti gli amici di lui e di lei sapevano che Chiara aveva un debole per quel ragazzo. Quando è stato fermato e ha confessato, ha descritto Chiara come come una persona “depressa” e “fastidiosa”, che pare fosse innamorata di lui, che però non contraccambiava quel sentimento. “Mi infastidiva, perché si era invaghita di me”, ha aggiunto il giovane killer.
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