Chiara Ferragni, nuove acquisizioni della Guardia di Finanza anche su caso Oreo
La guardia di finanza di Milano ha effettuato nuove acquisizioni nell’ambito dell’inchiesta per truffa aggravata a carico di Chiara Ferragni, del suo stretto collaboratore Fabio D’Amato, di Alessandra Balocco e altri. I finanzieri, per raccogliere documenti, si sono recati nelle sedi delle società della influencer, della Dolci preziosi e di altre aziende per i casi che riguardano le uova di Pasqua, la bambola Trudi e i biscotti Oreo.
L’attività, che si è svolta con la piena collaborazione delle parti, ha permesso di acquisire mail e documenti che dovranno essere valutati attentamente prima di passare agli eventuali interrogatori dei protagonisti delle iniziative commerciali e di beneficenza.
Lo scorso 18 gennaio il Codacons aveva chiesto di indagare anche sull’operazione ‘Oreo’ in cui l”influencer aveva pubblicizzato attraverso Instagram la creazione di una capsule collection (linea di abbigliamento in edizione limitata ritraente il biscotto Oreo) a marchio Oreo by Chiara Ferragni in cui il ricavato delle vendite sarebbe andato in beneficenza per iniziative contro il covid. Un presunto connubio tra beneficenza e sponsorizzazioni su cui la società Mondelez Italia, titolare del marchio Oreo, aveva subito preso le distanze spiegando che l’imprenditrice digitale aveva deciso “autonomamente, al di fuori dell’accordo commerciale in essere, di donare in beneficenza l’ammontare derivante dai proventi della vendita della parte della capsule collection nella sua disponibilità. Venuti a conoscenza della sua decisione di procedere in tal senso, anche Oreo ha deciso di effettuare una donazione allo stesso ente (Cesvi a favore dell’emergenza Coronavirus)”.