La replica di Chef Rubio a Liliana Segre dopo la denuncia: “I suoi silenzi sulla Palestina sono odio, non chi resiste”
“Chiederei a Liliana Segre di denunciare i crimini della colonia d’insediamento israeliana e dell’esercito nazista che da 74 anni porta avanti la pulizia etnica del popolo nativo palestinese (semita) sarebbe incitare all’odio? I silenzi di parte sono odio, non chi resiste”: Chef Rubio alimenta la discussione con la senatrice a vita che ieri ha spiegato come anche lui – all’anagrafe Gabriele Rubini – è tra le 24 persone denunciate per le minacce online ricevute. Su Twitter il conduttore di “Unti e Bisunti” ha attaccato nuovamente la senatrice sopravvissuta all’Olocausto, come già aveva fatto in passato, menzionando “il silenzio sistematico” che la donna manterrebbe “nei confronti della pulizia etnica che il popolo palestinese sta subendo”.
Comunque – ha aggiunto – volevo informare la mafia sionista che mi perseguita ormai da quasi dieci anni che qui a Frascati ancora non è arrivato nulla, quindi mi fa piacere sapere che tutti sionisti grazie alla loro rete capillare siano arrivati a saperlo prima ancora del sottoscritto”. Già nel 2019 Chef Rubio era stato denunciato per istigazione all’odio razziale per un tweet in cui definiva “abominevole” lo Stato di Israele. Segre aveva comunicato la sua intenzione di denunciare gli odiatori online lo scorso novembre durante il Forum nazionale delle donne ebree d’Italia: “Per tanto tempo sono stata in silenzio su queste persone che mi insultano. Ma adesso lo denuncio. Poi è anche cattivo augurarmi la morte a 92 anni”. Alcune sono nei confronti di ignoti, che spetterà agli investigatori identificare.