Per Castellino era già stato chiesto l’arresto ad Agosto, ma il giudice l’aveva negato
“Portateci da Landini o lo andiamo a prendere noi”. Così Giuliano Castellino, leader di Forza Nuova, si è rivolto ad alcuni operatori di polizia dopo che i manifestanti, sabato a Roma, erano riusciti a sfondare il cordone e raggiungere la sede della Cgil. Il dettaglio emerge dalla richiesta di convalida dell’arresto avanzato dalla Procura di Roma.
E proprio la procura di Roma ad agosto aveva già chiesto il fermo di Castellino per le continue violazioni degli obblighi imposti dalla sorveglianza speciale. Richiesta all’epoca rifiutata dal giudice. Per questo motivo il responsabile romano di Forza nuova sabato scorso era sul palco di piazza del Popolo ad arringare la folla e ad aizzarla contro la sede della Cgil.
Il 3 agosto, infatti, i pubblici ministeri guidati dal procuratore Michele Pristipino avevano chiesto i di mettere Castellino agli arresti domiciliari, perché ogni altra prescrizione si era rivelata inutile. Ma tre settimane più tardi, il 25 agosto, il giudice delle indagini preliminari ha negato la custodia cautelare. Perché delle sentenze della Corte costituzionale e della Corte europea dei diritti dell’uomo hanno ristretto il campo della “violazione degli obblighi” per chi viene sottoposto alla sorveglianza speciale: l’inosservanza delle regole di “vivere onestamente” e di “rispettare le leggi” non è sufficiente.
In questo caso, secondo la Procura, i comportamenti di Castellino erano andati ben oltre, perché dal suo scendere in piazza nonostante i divieti derivava la commissione di altri reati; in particolare dal 2020, dai primi raduni anti-chiusure fino agli appuntamenti anti-green pass del luglio scorso. Ma il gip non ha ritenuto sufficienti gli elementi portati dall’accusa.
Nella richiesta di arresto per l’attacco alla sede della Cgil, i pm romani hanno ribadito la necessità che Castellino resti detenuto: “Desta allarme sociale il fatto che tutti i provvedimenti adottati nel corso degli anni nei confronti di Castellino al fine di contenerne la spinta delinquenziale non hanno fin qui sortito risultato alcuno e non sono riusciti ad impedire che lo stesso proseguisse imperterrito nella commissione di reati”. Oggi il giudice delle indagini preliminari interrogherà gli arrestati e poi deciderà sulla richiesta di confermarne la detenzione.