Caso Regeni, la Consulta sblocca il processo agli 007 egiziani: potranno essere giudicati anche in loro assenza
Caso Regeni, la Consulta sblocca il processo agli 007 egiziani: potranno essere giudicati anche in loro assenza
Svolta nel processo ai sequestratori, torturatori e assassini di Giulio Regeni. La corte costituzionale oggi ha accolto il ricorso del giudice dell’udienza preliminare (gup) di Roma, stabilendo che il dibattimento non può essere ostacolato dal rifiuto di collaborare da parte dell’Egitto.
In particolare, la consulta ha sancito l’illegittimità dell’articolo 420-bis, comma 3 del codice di procedura penale, nella parte in cui “non prevede che il giudice procede in assenza per i delitti commessi mediante gli atti di tortura definiti dall’articolo 1, comma 1, della Convenzione di New York contro la tortura, quando, a causa della mancata assistenza dello Stato di appartenenza dell’imputato, è impossibile avere la prova che quest’ultimo, pur consapevole del procedimento, sia stato messo a conoscenza della pendenza del processo, fatto salvo il diritto dell’imputato stesso a un nuovo processo in presenza per il riesame del merito della causa”.
La decisione consentirà di procedere con il processo ai quattro esponenti dell’intelligence egiziana, a cui finora è stato impossibile notificare gli atti relativi al processo. Sono accusati di aver sequestrato, torturato e ucciso il ricercatore friulano, trovato morto il 3 febbraio 2016 alla periferia del Cairo.