Caso Palamara: il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio lascia la magistratura
Caso Palamara: il procuratore generale della Cassazione Fuzio lascia
Dopo il suo coinvolgimento nel caso Palamara, il procuratore generale della Cassazione Riccardo Fuzio lascia la magistratura.
La decisione è stata comunicata sia al presidente della Repubblica Sergio Mattarella che al Csm.
Fuzio ha deciso di andare in pensione anticipata di un anno, indicando come data per il “riposo forzato” il prossimo 20 novembre, ovvero dopo le elezioni dei due pm, che dovranno sostituire i pubblici ministeri coinvolti anche essi nello scandalo.
Prima di comunicare la sua decisione, Fuzio ha promosso l’ azione disciplinare nei confronti di Cosimo Ferri, deputato del Pd, ma ancora magistrato in aspettativa.
In una nota, il presidente Mattarella ha affermato di aver “preso atto della decisione del dott. Fuzio di presentare domanda di collocamento a riposo anticipato, decisione assunta con senso di responsabilità a conclusione di un brillante percorso professionale al servizio delle isitituzioni”.
Il capo dello Stato poi ha “espresso apprezzamento per il rigore istituzionale con cui ha assicurato il tempestivo esercizio dell’azione disciplinare in una contingenza particolarmente delicata per la magistratura”.
Caso Palamara | Il ruolo di Fuzio
Fuzio è accusato di aver rivelato a Palamara l’esistenza di un’indagine sul suo conto.
A rivelarlo sono state alcune intercettazioni effettuate dalla Guardia di Finanza su disposizione dei pm umbri che indagano su Palamara.
Nelle intercettazioni, inoltre, i due discutono dell’esposto del pm di Roma Fava contro i colleghi Ielo e Pignatone e affrontano il tema delle nomine dei procuratori capo della Capitale e di Perugia.
Prima della divulgazione delle intercettazioni, Riccardo Fuzio aveva chiesto la sospensione facoltativa dalle funzioni e dello stipendio di Luca Palamara.
Caso Palamara | Spiegato in breve
L’indagine su Palamara, iniziata mesi fa e ancora in corso, inizia per indagare sulla contorta successione alla carica di procuratore generale di Roma, in seguito al pensionamento di Giuseppe Pignatone.
La procura di Roma ha trasmesso gli atti alla procura di Perugia, competente per le indagini sui magistrati romani.
Al centro dell’inchiesta vi sono i rapporti tra Palamara e Fabrizio Centofanti, lobbista arrestato nel febbraio 2018 per reati fiscali.
Palamara è indagato per aver accettato denaro, viaggi, gioielli e regali da parte di alcuni lobbisti e avvocati, in cambio di favori nelle nomine di alcuni magistrati.
I fatti risalgono all’epoca in cui era membro del Csm.