Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:29
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Caso Orlandi, la nuova versione di Ali Agca: “È stata consegnata alle suore”. La lettera

Immagine di copertina

Caso Orlandi, la nuova versione di Ali Agca: “È stata consegnata alle suore”. La lettera a Pietro

Ali Agca, l’autore dell’attentato a Papa Giovanni Paolo II nel 1981, ha scritto una lunga lettera a Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela. A riportare la notizia è il Corriere della Sera.

Nella lettera, Agca racconta l’ennesima versione dei fatti sul rapimento della giovane cittadina vaticana avvenuto il 22 giugno 1983. Secondo quanto scrive Agca a Pietro Orlandi, Emanuela sarebbe stata al centro di un intrigo tutto vaticano, e il suo rapimento era collegato a quello di Mirella Gregori.

“Emanuela Orlandi – le parole di Agca – era un fatto tutto vaticano ed è stata presa in consegna da alcune suore fin dall’inizio. Ha compreso l’importanza del suo ruolo e lo ha accettato serenamente. So di lei soprattutto grazie a un padre spagnolo che mi ha visitato in Italia e anche qui a Istanbul. Un uomo, un religioso, animato da una fede autentica, che conosce i misteri del mondo e che non mente”.

Ali Agca, che oggi vive in Turchia insieme alla moglie italiana, ha già incontrato Pietro Orlandi nel 2010 durante una riunione segreta. Nella lettera spiega anche quale fosse il coinvolgimento del Vaticano nel rapimento di Emanuela.

“Papa Wojtyla credeva profondamente nel Terzo Segreto di Fatima e credeva anche nella missione che Dio gli assegnava, ovvero la conversione della Russia – sostiene -. Wojtyla in persona voleva che io accusassi i Servizi segreti bulgari e quindi il Kgb sovietico. Il premio per la mia collaborazione, che loro mi offrirono e che io pretendevo, era la liberazione in due anni. Io potevo essere liberato tuttavia solo a condizione che il presidente Sandro Pertini mi concedesse la grazia ed esattamente per questa ragione Emanuela e Mirella vennero rapite”.

Pertini, però, sottolinea Agca, “non era manovrabile”. Per cui – conclude – “i rapimenti di Emanuela e di Gregori furono decisi dal Governo vaticano ed eseguiti da uomini del Servizio segreto vaticano vicinissimi al Papa. La trattativa pubblica era ovviamente una sceneggiata ben orchestrata da pochi alti prelati operanti all’interno dei servizi vaticani”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Milano, ladro ucciso a forbiciate dal barista: “Colpito mentre strisciava a terra”. Il video choc
Cronaca / Foggia, spara alla moglie uccidendola davanti al supermercato poi si toglie la vita: lei lo già aveva denunciato
Cronaca / I contagi Covid tornano a salire a causa della variante Xec: “Tornare alle mascherine”
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Milano, ladro ucciso a forbiciate dal barista: “Colpito mentre strisciava a terra”. Il video choc
Cronaca / Foggia, spara alla moglie uccidendola davanti al supermercato poi si toglie la vita: lei lo già aveva denunciato
Cronaca / I contagi Covid tornano a salire a causa della variante Xec: “Tornare alle mascherine”
Cronaca / Covid, la variante Xec fa aumentare i contagi: i sintomi
Cronaca / "Voi con queste gonnelline mi provocate": svelati centinaia di molestie sessuali nei master di giornalismo riconosciuti dall'Ordine
Costume / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Cronaca / Milano, ladro ucciso a colpi di forbici mentre tenta di rubare “gratta e vinci”: arrestato il barista
Cronaca / Firenze, 22enne uccide la zia e si barrica in casa armato
Opinioni / L’ennesimo rinvio al prolungamento della metro C e la sfiducia dei romani per le grandi opere
Cronaca / “Sono stato io a uccidere la dottoressa Capovani, ricordo tutto”: la confessione in aula di Paul Seung