Selvaggia Lucarelli dice la sua sui fatti di Bibbiano: “Preoccupante storia di manipolazione della realtà”
Selvaggia Lucarelli dice la sua sui fatti di Bibbiano
Anche Selvaggia Lucarelli ha detto la sua sui fatti di Bibbiano, in un articolo sul Fatto Quotidiano.
• Cosa è successo a Bibbiano, il riassunto completo della vicenda
“Una storia di manipolazione della realtà. Culturale, giudiziaria, politica”, Da una parte a essere manipolati sono i ricordi dei bambini, secondo il “metodo foti”, dall’altra c’è la realtà manipolata dalla politica, che fa un uso diverso della vicenda.
Selvaggia Lucarelli si chiede perché il caso dei diavoli della Bassa modenese emerso grazie a un’inchiesta di Pablo Trincia, non aveva creato la stessa indignazione. In quel caso, secondo Lucarelli mancava l’elemento più grave: “quello che da solo avrebbe smosso hashtag, uffici stampa e coscienze: un sindaco del Pd coinvolto nella faccenda”.
E si scaglia contro il M5s e Di Maio che hanno forzato in maniera strumentale la vicenda, addossandone le colpe al Pd.
“Ed è altrettanto evidente che il tormentone social “E allora Bibbiano?” è un mantra politico che non si preoccupa né dei bambini né delle famiglie ma solo di screditare un partito”.
Ma la giornalista sposta la sua attenzione sul ruolo che ha avuto la sinistra in questa storia, “al di là di certe becere strumentalizzazioni, dalla vicenda esce comunque se non ammaccata, spaventosamente assente. Impaurita. Sulla difensiva”.
Lucarelli fa un breve excursus dei principali casi legati ad accuse di abusi che poi si sono rivelate infondate, e nota come soltanto in pochissimi casi, e pochissimi politici avevano preso posizione contro “la cultura della gogna”. Tra questi Carlo Giovanardi e pochi altri.
Pablo Trincia, autore dell’inchiesta Veleno, in un recente tweet ha scritto: “Noi è quattro anni che raccontiamo la storia di Veleno all’universo. Prima del caso Bibbiano non ci ha mai cagato nessun politico (ne abbiamo contattato molti)”.
“La sinistra è molto più preoccupata del fatto che Bibbiano contamini il Pd che del fatto che il metodo Foti abbia contaminato i tribunali di mezza Italia”, scrive Lucarelli.
E Lucarelli passa alla considerazione più amara: “a destra si continua a parlare di bambini “che non si toccano”, a sinistra di “partito che non si tocca”. I pochi che si domandano perché quando si approfondiscono le storie più drammatiche di false accuse come Biella, Veleno, Brescia o Rignano ci si imbatta sempre in Claudio Foti o in qualche suo discepolo, si ritrovano ignorati o usati dalla politica. I pochi che chiedono di non dare un colore politico alla questione e il nome “scienza” a macchinette, che chiedono di non considerare Bibbiano un caso ma una delle tante metastasi di un sistema pernicioso che agisce indisturbato da decenni (al di là delle singole responsabilità da accertare), che chiedono di occuparsi dei bambini, dei partiti ma pure degli imputati che sono o sono stati vittime di metodologie discutibili e linee guida ad personam, sono in compagnia di Giovanardi. E sì, è preoccupante”.