Caso Baiardo, il riesame accoglie il ricorso della procura: “Deve essere arrestato”
Caso Baiardo, il riesame accoglie il ricorso della procura: “Deve essere arrestato”
Salvatore Baiardo dovrà essere arrestato. Lo ha stabilito il tribunale del Riesame di Firenze, che ha accolto il ricorso della procura sull’arresto del fiancheggiatore dei fratelli Graviano, indagato nell’ambito dell’inchiesta sulle stragi mafiose del 1993. Baiardo andrà agli arresti domiciliari, con il divieto di comunicazione con i congiunti.
Condannato per aver favorito la latitanza dei Graviano, negli scorsi mesi era finito sotto i riflettori per aver “profetizzato” l’arresto di Matteo Messina Denaro durante un’intervista di Massimo Giletti. Successivamente era stato più volte ospite della trasmissione di Giletti, “Non è l’Arena”, chiusa bruscamente da La7 lo scorso aprile.
Il Riesame ha accolto la richiesta della procura solo nella parte relativa alla calunnia ai danni di Massimo Giletti e del sindaco di Cesara, Giancarlo Ricca, accusato di aver ricevuto soldi dai Graviano. Il conduttore era invece stato accusato da Baiardo di aver dato false informazioni ai pm nel caso relativo alla presunta foto che mostrerebbe Silvio Berlusconi insieme a Giuseppe Graviano e al generale dei carabinieri Francesco Delfino.
Foto che, secondo quanto Giletti aveva riferito agli inquirenti, Baiardo aveva promesso di consegnargli. L’ex gelataio di Omegna aveva invece smentito la circostanza, accusando il conduttore di aver mentito ai pm. A contraddirlo sono state però le intercettazioni disposte nell’ambito dell’inchiesta sui mandanti occulti delle stragi del ’93, in cui Baiardo è stato registrato mentre parlava a Giletti del fantomatico scatto.
Nella decisione di oggi, i giudici hanno respinto la parte del ricorso relativa al presunto favoreggiamento di Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri. L’ex senatore forzista e dirigente di Publitalia è indagato per concorso in strage, con l’ipotesi di essere tra i mandanti delle stragi avvenute nel 1993. Prima della sua morte, era indagato anche il Cavaliere.