Caserta, camorrista malato di aids ucciso dal suo boss perché “aveva rapporti con le donne del clan”
Caserta, camorrista con aids ucciso dal suo boss per “i rapporti con le donne del clan”
A Caserta un camorrista da anni malato di aids è stato ucciso dal suo boss per aver avuto rapporti con le donne del clan. Ferdinando Brodella, 36 anni era affetto dal virus dell’Hiv e pur sapendo della sua malattia faceva abitualmente sesso con le donne legate alla camorra. Il boss del clan dopo aver scoperto la cosa e temendo di essere stato infettato aveva punito il suo affiliato con la morte.
Il suo corpo era stato ritrovato a pezzi in una masseria di Mondragone, comune costiero in provincia di Caserta. L’omicidio è avvenuto nel 1993 e la verità è emersa soltanto oggi, dopo 26 anni, per merito delle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia. Il capo del clan La Torre era sicuro di aver contratto il virus e per questo aveva ordinato di ucciderlo a colpi di pistola.
Questa mattina i Carabinieri hanno disposto la custodia cautelare per Mario Esposito, complice dell’omicidio e attualmente recluso nel carcere di Opera a Milano. Le altre accuse sono detenzione illegale di armi e distruzione di cadavere.
Al tempo le indagini avevano portato a pensare che l’omicidio fosse stato la conseguenza di un regolamento di conti tra i clan del Casertano.