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Home » Cronaca

La nuova truffa delle finte case in affitto che sfrutta il marchio di Airbnb. Il portale: “Mandateci segnalazioni”

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Affittano stanze e case a Milano fingendosi professionisti all'estero: la truffa che sfrutta il nome di Airbnb La nuova truffa delle finte case in affitto che sfrutta il marchio di Airbnb. Il portale: "Mandateci segnalazioni" "Vado all'estero, metto in affitto la mia casa in Italia": la nuova truffa che sfrutta il marchio di Airbnb

Case in affitto, la nuova truffa che sfrutta il marchio di Airbnb

Cercando tra gli annunci immobiliari online non è raro imbattersi in inserzioni che propongono case e stanze bellissime, spesso situate in zone appetibili e molto centrali, dotate di ogni comfort e a prezzi più che abbordabili, anche in città care e ambite come Milano. Un sogno? Sembrerebbe, ma ovviamente non lo è: si tratta infatti di una ricorrente truffa che da mesi rimbalza sul web e che nelle ultime settimane, complice l’arrivo di un periodo di grande afflusso di lavoratori in cerca di occupazione, sta ritornando molto in auge.

Sui gruppi Facebook dedicati alla ricerca di affitti a breve e lungo termine a Milano si stanno moltiplicano a vista d’occhio le segnalazioni e le testimonianze e sono decine gli utenti che raccontano di essersi imbattuti in questi tentativi di truffa rispondendo ad annunci che a prima vista sembravano assolutamente normali, pubblicati su famosi portali immobiliari e corredati da numerose fotografie (rubate, ovviamente).

 

 

 

 

 

 

 

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Il primo contatto non rivela nulla di anomalo: il proprietario di casa parla dell’immobile, dei servizi connessi, del prezzo e chiede qualche informazione al potenziale affittuario. Una volta sondato l’effettivo interesse, le risposte assumono toni piuttosto elusivi. I nomi degli affittuari e gli indirizzi email sono diversi, ma il copione della truffa è identico in tutti i casi: il proprietario di casa ha fretta di affittare l’immobile perché si è trasferito da poco e all’improvviso all’estero e dunque sta cercando qualcuno che lo occupi in tempi molto brevi.

Essendo all’estero, però, è impossibilitato a tornare in Italia per far semplicemente visionare l’immobile ai potenziali affittuari e dunque propone agli interessati di bloccare l’appartamento su Airbnb – che si occuperebbe di gestire l’immobile in vece del proprietario – pagando il corrispettivo di almeno un mese di affitto e un mese di caparra e avendo così accesso alle chiavi e a una visita guidata da un collaboratore di Airbnb.

Airbnb, il famoso portale di affitti brevi, non c’entra ovviamente nulla con la truffa, ma viene tirato in ballo dagli scammer nel tentativo di rendere più appetibile la transazione e tranquillizzare il potenziale truffato.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il truffatore, infatti, non rinvierà l’affittuario al portale ufficiale di Airbnb ma a un sito web che assomiglia in tutto e per tutto a quello vero ma ne è una fedele riproduzione (anche se, facendo attenzione ai dettagli, si può constatare immediatamente la trappola, ndr) dove viene richiesto il pagamento pattuito tramite carta di credito o bonifico bancario.

Dopo la transazione, il potenziale affittuario non avrà più alcuna risposta dallo scammer né possibilità di contatto. Airbnb è a conoscenza di questi tentativi di truffa – che si protraggono con modalità e tempistiche diverse da molti anni – e sul suo sito ha messo a disposizione un form per le segnalazioni e una breve guida contenente alcuni consigli per scoprire i tentativi di phishing e scamming per tempo, evitando ai malcapitati di cadere nella trappola.

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