Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:12
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Cronaca

Virginia Raggi ordina a CasaPound di rimuovere la scritta sul palazzo occupato

Immagine di copertina
Credit: ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Casapound palazzo occupato rimozione scritta | L’ormai nota scritta di marmo che campeggia sul palazzo occupato da CasaPound a via Napoleone III dovrà essere rimossa. Lo ha deciso Virginia Raggi, che ha inviato una lettera al comandante della Polizia di Roma capitale, chiedendo di avviare le procedure per la rimozione. A riportare la notizia è il quotidiano La Stampa.

La facciata dovrà tornare ad essere come era prima dell’occupazione da parte del movimento di estrema destra.

Il palazzo del Demanio di Roma, al civico 8 di via Napoleone III, in zona Esquilino, era stato occupato alla fine del 2003.

Nella stessa lettera la sindaca ha chiesto verifiche sugli esercizi commerciali al piano terra dell’edificio, che risultano appartenere a due società di capitale cinese. Come il palazzo occupato, anche quei due locali sono di proprietà del Demanio, e quindi occupati abusivamente.

La scritta, dopo alcune verifiche, è risultata non essere mai stata autorizzata. È stata installata dopo l’occupazione dello stabile, come dimostrano alcuni documenti fotografici.

La Polizia locale notificherà a breve a CasaPound l’ordine di rimozione scritta. Se questo non sarà fatto, si procederà allo smantellamento.

Secondo la procura della Corte dei Conti, l’occupazione dello stabile è costata allo Stato 4,6 milioni di euro di danno erariale.

Negli ultimi giorni la petizione lanciata su Change.org dall’associazione Insieme in Rete ha registrato un boom di firme.

Casapound palazzo occupato | Chi ci vive

Secondo l’indagine della procura, le famiglie che abitano all’interno del palazzo non sono in stato di necessità e alcuni degli occupanti lavorano per enti comunali e regionali, come l’agenzia che si occupa degli eventi culturali Zetema Progetto Cultura.

Il palazzo occupato Casapound è anche la sede legale del partito, come risulta dalle dichiarazioni presentate in occasioni delle ultime elezioni europee.

Casapound, la petizione per sgomberare lo stabile occupato di Roma raggiunge 10mila firme in 24 ore
Roma, nel palazzo occupato da Casapound vivono dipendenti del Comune e della Regione Lazio
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Chi era Francesca Ianni, la donna di 45 anni schiacciata da un albero caduto a Roma: morta sotto gli occhi dei tre figli
Cronaca / Bambino di 7 anni precipita dalla seggiovia, ma si salva grazie alla neve fresca
Cronaca / Giallo a Lecco, cadavere di donna trovato sul ciglio della strada: forse vittima di un pirata
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Chi era Francesca Ianni, la donna di 45 anni schiacciata da un albero caduto a Roma: morta sotto gli occhi dei tre figli
Cronaca / Bambino di 7 anni precipita dalla seggiovia, ma si salva grazie alla neve fresca
Cronaca / Giallo a Lecco, cadavere di donna trovato sul ciglio della strada: forse vittima di un pirata
Cronaca / Roma, crolla albero in un parco giochi: donna di 45 anni muore sotto gli occhi dei tre figli
Cronaca / Roma, militare della Guardia di Finanza si spara nel bagno di un ristorante
Cronaca / Come sta Martina Voce, la 21enne italiana colpita con 30 coltellate dal suo ex a Oslo
Cronaca / Roma, chi suonerà al Concerto di Capodanno? Sfuma Daniele Silvestri, si pensa alla soluzione “vintage”
Cronaca / “Ha ucciso un anziano e ha provato a ucciderne altri 4”: arrestata falsa operatrice sanitaria
Cronaca / Alessandro Basciano: "In carcere ero in cella con un pedofilo e un femminicida"
Cronaca / Brescia, dipendente comunale ai domiciliari: ha sottratto 355mila euro dalle casse pubbliche