La geniale risposta di Carola Rackete al giornalista che le ha chiesto: “Perché non fate salire Salvini sulla Sea Watch?”
“Non possiamo”.
“Abbiamo una regola molto rigida: niente razzisti a bordo”.
È un passaggio ormai diventato virale dell’intervista che la Capitana di Sea Watch Carola Rackete ha rilasciato al giornalista di Repubblica Fabio Tonacci. La frase è stata ripresa sul web da moltissimi detrattori di Matteo Salvini, che hanno applaudito alla risposta della capitana, diventata ormai simbolo della guerra tra le ong e il ministro.
La capitana tedesca, attaccata da Salvini e dai suoi seguaci, dopo la decisione di forzare il blocco e portare a Lampedusa i migranti soccorsi a largo della Libia, ha querelato il ministro e l’ha denunciato per istigazione a delinquere. “I sovranisti sono tutti uguali: distorcono i fatti e li trasformano in opinioni”, dice Rackete nella stessa intervista.
“Sono preoccupata dai toni che usa Matteo Salvini, dal modo in cui esprime le sue idee che violano i diritti umani”, aggiunge sul leader e leghista e vicepremier italiano.
E sul suo essere diventata simbolo di quella lotta aggiunge: “Non mi sento un’eroina. Spero che ciò che ho fatto sia di esempio per la mia generazione: non dobbiamo stare seduti ad aspettare, non siamo costretti ad accettare tutto nel silenzio e nell’indifferenza. Possiamo alzarci in piedi, possiamo fare qualcosa, usare il cervello e il coraggio”.