Quasi mille euro per un volo andata e ritorno in Sicilia nelle feste natalizie, l’Antitrust apre un’istruttoria
Nel periodo delle feste natalizie un volo andata e ritorno Palermo-Roma arriva a costare mille euro, più di quanti ce ne vorrebbero nello stesso giorno per andare e tornare da New York: un caro prezzi non nuovo per il rientro in Sicilia dei fuorisede, che quest’anno però ha visto la discesa in campo dell’Antitrust, invocata dal governatore Renato Schifani.
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un’istruttoria nei confronti delle principali compagnie aeree, tra le quali Ryanair, Wizz Air, EasyJet e Ita, per capire se ci sia stata una distorsione della concorrenza con l’aumento dei prezzi dei biglietti sulle rotte tra le maggiori città italiane del centro-nord e la Sicilia.
Anche il Codacons, lo scorso 13 dicembre, aveva dato input all’Autorità di agire, ritenendo che gli aumenti “risulterebbero particolarmente gravi, soprattutto nell’attuale fase di crisi, di difficoltà per i consumatori e di riduzione del potere d’acquisto”.
“Lo scandalo del caro voli che da tempo colpisce i siciliani deve trovare una risposta, immediata ed efficace”, ha detto il presidente della Regione Sicilia Schifani, che ha chiesto anche “maggiore attenzione” al governo.
Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha raccolto la sollecitazione facendosi “parte attiva” condividendo quanto segnalato “sul caro voli che limita il diritto alla mobilità, frena lo sviluppo turistico, aggrava i costi per le imprese e comunque alimenta anch’esso la spirale inflazionistica”.
E aggiunge: “Ci vuole ragionevolezza soprattutto da parte di un vettore a capitale pubblico in via di privatizzazione”. Il riferimento è alla compagnia Ita, che per Schifani sarebbe “impegnata in una sorta di cartello con Ryanair sulla rotta Palermo-Roma” in quanto unici vettori ad operare su quel percorso.