Le città italiane al buio per un’ora contro il caro energia: “A rischio i servizi pubblici ai cittadini” | VIDEO
Le città italiane al buio per un’ora contro il caro energia
Da Milano a Napoli, da Torino a Roma: per protesta contro il caro energia alcuni dei monumenti più importanti delle città italiane sono stati spenti per un’ora nella serata di giovedì 10 febbraio.
La protesta nazionale, organizzata dall’Anci, l’Associazione Nazionale dei Comuni italiani, ha coinvolto oltre 3mila comuni d’Italia su un totale di 7.904.
“Le risposte dal governo alle nostre richieste – ha dichiarato il sindaco di Bari e presidente dell’Anci Antonio Decaro – non sono sufficienti. Evidentemente non si percepisce il rischio che questa crisi si ripercuota negativamente sui bilanci degli enti locali e di conseguenza, soprattutto, sulla possibilità di erogare con continuità i servizi pubblici ai cittadini”.
Il blackout è andato in scena dalle 20 alle 21 di giovedì. “Milano, città dalle mille luci, domani sera dalle 20 alle 21 si spegnerà attraverso due dei luoghi più rappresentativi, Palazzo Marino e il Castello Sforzesco” aveva preannunciato Beppe Sala, primo cittadino meneghino, in un post su Facebook.
“Serve un intervento deciso e tempestivo del Governo a sostegno dei cittadini e dei Comuni italiani. Per questo domani alle 20 spegneremo la Mole Antonelliana per un’ora, in segno di solidarietà e di adesione alla campagna sostenuta dall’Anci nazionale” era stato invece il messaggio lanciato dal sindaco di Torino, Stefano Lo Russo.
Iniziativa appoggiata anche dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: “Il caro bollette ha un impatto molto significativo sui conti di Roma, tra 40 e 50 milioni in un anno, pari a 3 anni di trasporto scolastico, 3 mesi di mense e 180 km di manutenzione stradale. Per questo partecipiamo all’iniziativa insieme a tanti Comuni per far intervenire il Governo. Il caro bollette colpisce infatti non solo i Comuni ma anche il cittadino”.
Secondo Dario Nardella, sindaco di Firenze, sarebbero almeno 10 milioni i soldi che verrebbero a mancare a causa del caro energia, finanziamenti che: “Rischiano di costringere il comune a tagliare i servizi”.