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Rovelli escluso dalla Fiera del libro di Francoforte, poi la marcia indietro del commissario del governo: “Gli rinnovo l’invito”

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Prima l'intervento cancellato, poi il clamoroso passo indietro: il presidente degli editori rinnova l'invito al fisico

Carlo Rovelli: “Cancellato dalla Fiera di Francoforte perché ho osato criticare Crosetto”

“L’Italia mi ha chiesto di rappresentarla alla cerimonia di apertura della Fiera del Libro di Francoforte, ma siccome ho osato criticare il ministro della Difesa, il mio intervento è stato cancellato”. È l’accusa lanciata al governo italiano da Carlo Rovelli, dopo le critiche rivolte a Guido Crosetto durante il Concertone del primo maggio.

Il suo intervento era stato subito criticato dalla conduttrice Ambra Angiolini, che aveva posto l’accento sull’assenza di contraddittorio. Poi è arrivata l’esclusione dalla Fiera del Libro di Francoforte, dove Rovelli avrebbe dovuto rappresentare l’Italia alla cerimonia di apertura, tra un anno e mezzo. Una decisione comunicata dal commissario straordinario del governo per la Buchmesse 2024, Ricardo Franco Levi, poi costretto a un clamoroso passo indietro a causa delle polemiche.

Levi, anche presidente dell’Associazione editori italiani, aveva prima inviato una lettera Rovelli in cui si giustificava citando il suo intervento al concerto di piazza San Giovanni. In quell’occasione il fisico veronese, uno degli scienziati più letti al mondo, aveva accusato il titolare della Difesa di essere “vicinissimo a una delle più grandi fabbriche di armi nel mondo, Leonardo”, citando i suoi trascorsi come presidente dell’Aiad (Federazione aziende italiane per l’aerospazio, la difesa e la sicurezza), parte di Confindustria.

“Ciò che più di ogni altra cosa sento il dovere di evitare – e di questo mi prendo tutta, personale la responsabilità – è che un’occasione di festa e anche di giusto orgoglio nazionale, si trasformi in un motivo di imbarazzo per chi quel giorno rappresenterà l’Italia. E non le nascondo la speranza che il nostro paese sia rappresentato al massimo livello istituzionale”, aveva scritto nel messaggio pubblicato su Facebook da Rovelli. “Sono portato a pensare che lei per primo avrà immaginato gli scenari che le sue parole avrebbero aperto. Questo non vale, certo, ad attenuare il peso di questa lettera. Lettera che mai avrei voluto scrivere. Spero, almeno, che possa contribuire a non farmi perdere la sua amicizia”, ha aggiunto il commissario, augurandosi di “poter presto leggere un nuovo libro” di Rovelli e magari incontrarlo “di persona”.

La forte reazione del mondo dell’editoria italiana ha però spinto Levi ha tornare sui suoi passi e rinnovare “l’invito al professor Carlo Rovelli a partecipare alla cerimonia di inaugurazione di Francoforte 2024, per condividere con tutti noi la bellezza della ricerca e il valore della conoscenza”.

Nelle ore precedenti, erano stati numerosi i messaggi di sostegno arrivati al fisico. “Senza parole. E piena solidarietà a Carlo Rovelli”, ha detto lo scrittore Nicola Lagioia, direttore del Salone internazionale del libro di Torino. “La si può pensare in modo molto diverso rispetto a lui sulla questione ucraina ma così dal mondo dell’editoria passa un brutto segnale: se un autore attacca il governo viene fatto fuori”, ha aggiunto. “Solidarietà a Carlo Rovelli bersaglio del regime postfascista e bellicista di Giorgia Meloni. Schierarsi con la pace vuol dire pagare un prezzo altissimo. Vergogna”, il commento della filosofa Donatella Di Cesare. “Ho appena appreso della lettera che Carlo Rovelli ha ricevuto dalla Fiera di Francoforte. L’ha pubblicata su Facebook. Che vergogna immonda. Mala tempora currunt, solidarietà, prof”, ha detto la scrittrice Valeria Parrella. “Un episodio grave e una decisione dalla quale non possiamo che dissociarci, esprimendo tutta la nostra vicinanza all’autore”, la condanna della casa editrice Adelphi, parlando di “pratica imbarazzante in ogni paese che si definisca libero”. Crosetto si è smarcato chiedendo su Twitter di essere “lasciato fuori dalle vostre polemiche”. Anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha detto di essere “all’oscuro” della questione e di non conoscere Rovelli. “In generale, avendo subito censure, sono contrario ad infliggerle ad altri. Magari a quella del professor Rovelli aggiungerei qualche altra voce, quella di Pietrangelo Buttafuoco, Francesco Borgonovo, Marcello Veneziani o altri in omaggio al pluralismo”, ha detto Sangiuliano.

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