10 punti che non tornano sulla vicenda del carabiniere ucciso a Roma dai due americani
Carabiniere ucciso a Roma: cosa non torna sulla vicenda
Dal 26 luglio 2019 un fatto di cronaca avvenuto nel centro di Roma, tragicamente concluso con la morte di un carabiniere, Mario Cerciello Rega, tiene banco sulle pagine di tutti i giornali italiani (e non solo). TPI ha seguito passo passo la vicenda (qui una ricostruzione dettagliata dei fatti di quella notte, minuto per minuto). Ci sono tuttavia 10 punti che non tornano sulla vicenda, e che sono in attesa di avere una risposta chiara.
Cosa non torna in 10 punti
Abbiamo scritto nero su bianco cosa non torna nel caso del carabiniere ucciso a Roma. Eccoli di seguito:
• Come ha fatto il coltello da marine a passare inosservato all’aeroporto di Fiumicino? Non funzionano più gli scanner per i bagagli da stiva dell’aeroporto? (Ne abbiamo qui)
• Perché il giovane americano si era portato dietro quel coltellaccio?
• Perché i due americani hanno nascosto il coltello nel controsoffitto e non sono invece andati a buttarlo nel primo cassonetto vicino?
• Sergio Brugiatelli era agli arresti domiciliari? Se sì perché non è stato arrestato per evasione? (Qui alcune informazioni su di lui)
• Che posizione è riservata al giovane che avrebbe confezionato il “bidone” della cocaina?
• Perché da Campo de Fiori i carabinieri arrivano a piazza Mastai in cerca dei due americani col Brugiatelli?
• Chi era in servizio davvero quella sera tra i CC della caserma Farnese?
• Chi ha organizzato l’operazione di quella sera?
• Perché i carabinieri si sono portati dietro per andare all’appuntamento fatale il Brugiatelli, che sarebbe stato addirittura lasciato da solo nell’auto dei carabinieri? Non è una palese “violazione di consegna”?
• Chi ha messo in circolazione la bufala dei quattro maghrebini? (Ne abbiamo parlato qui)
• Perché il giovane americano bendato era stato portato nella stanza “d’ascolto” e non in una cella della struttura di via in Selci? (Qui maggiori informazioni)