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Lodare le forze dell’ordine solo quando conviene: l’assurda umiliazione al carabiniere che ha restituito la medaglia

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Carabiniere medaglia d’oro restituita | Pietro Sini è un vicebrigadiere dei carabinieri. È uno dei militare scampati all’attentato alla base MSU italiana dei Carabinieri a Nassirya, in Iraq, dove il 12 novembre del 2003 ammazzò 28 persone con un ordigno esplosivo piazzato all’ingresso della base. In quell’occasione da solo portò fuori i feriti, recuperò i resti delle vittime e al suo ritorno venne premiato con la medaglia d’oro al valore militare dall’allora Presidente della repubblica Giorgio Napolitano.

Al di là degli onori però Sini da anni si batte per avere un adeguamento della sua invalidità (oggi al 25%) che gli impedisce di avere una vita normale, oltre ovviamente al dolore e allo shock che quel terribile episodio gli procurò. Si fa un gran parlare di carabinieri e di forze dell’ordine ma spesso, passato il cordoglio, gli ex militari vengono abbandonati a se stessi. Per questo lo scorso anno il vicebrigadiere si era recato direttamente al comando generale dei Carabinieri di Roma per restituire la medaglia d’oro che gli era stata consegnata.

Qualche giorno fa dei colleghi hanno bussato alla porta dell’abitazione di Sini ed è arrivata un’ulteriore sorpresa. L’ha raccontato lui stesso a l’Unione Sarda:

“Stamani hanno bussato alla mia porta i carabinieri, per consegnarmi una notifica: il ministero dell’Interno, che gestisce le benemerenze, mi chiede di risarcire lo Stato delle spese sostenute per realizzare la medaglia che ho restituito, con grande dolore, per denunciare il trattamento ingiusto riservato a me e ad altre vittime del dovere e del terrorismo. Sì, proprio il ministero dell’Interno di Matteo Salvini, che fa del rispetto per i militari e delle forze dell’ordine uno dei suoi punti d’onore. Per me è stata l’ennesima umiliazione”. 

Il Ministero dell’Interno gli ha chiesto il rimborso per la medaglia restituita: 1.410 euro iva inclusa, e tanti saluti alla retorica degli eroi di Stato e tutte quelle belle parole spese su carabinieri, poliziotti e militare.

Sull’assurda richiesta del ministero Pietro Sini ha un’idea ben precisa: “Non posso tollerare una ripicca simile. Perché sembra essere proprio una vendetta: tu mi riconsegni la medaglia? E io te la faccio pagare. Pensare che nemmeno mi hanno mai chiesto perché ho deciso di restituirla. L’hanno presa indietro e basta. E adesso vogliono punirmi, non vedo altra spiegazione”, ha raccontato Sini.

E chissà cosa diranno quelli che magnificano le forze dell’ordine solo a proprio uso e consumo.

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