Il ruolo dei giudici e le risposte dell’Europa alle sfide degli ultimi anni: il dibattito al Capitolo Italiano degli Amici dell’ERA

Le crisi e le sfide a livello internazionale a cui abbiamo dovuto far fronte negli ultimi anni hanno posto seri interrogativi anche sul ruolo dei giudici europei e sull’evoluzione della giurisprudenza nel Vecchio Continente. Temi quanto mai attuali, di cui si è discusso nel secondo appuntamento del Capitolo Italiano degli Amici dell’ERA, che si è svolto lunedì sera, 24 marzo, a Milano. Una serata curata da Gabriella Muscolo, of Counsel dello studio Rucellai&Raffaelli, alla quale hanno preso parte alcuni tra i massimi esperti ed esponenti del settore.
L’evento, che ha visto oltre 20 invitati, è stato caratterizzato da momenti molto suggestivi come una visita guidata privata delle Gallerie d’Italia. Ha poi fatto seguito un un cocktail talk di Andrea Biondi, Avvocato Generale italiano presso la Corte di Giustizia dell’Unione europea e Ornella Porchia, Giudice italiano della Corte Generale dell’Unione europea, moderato dal nostro direttore Giulio Gambino.
Un’occasione di grande prestigio per riflettere sulla resilienza delle Corti di fronte alle varie crisi dell’ultimo quinquennio. Il nostro direttore ha posto alcune domande agli ospiti del talk, affrontando con il professor Biondi il tema del ruolo del giudice Ue, mentre con la professoressa Porchia ha analizzato la produzione legislativa europea di fronte alle varie sfide degli ultimi anni, dal Covid all’immigrazione passando per la crisi energetica.
Nella sua introduzione al dibattito, il direttore di TPI Giulio Gambino ha posto un’interessante riflessione in merito: “Le relazioni internazionali sono oggi messe a dura prova da tensioni e conflitti insorti in molte aree del mondo: dall’Europa Orientale (vedi la Guerra Russia-Ucraina) al Medio Oriente. Le dispute geopolitiche, e ancor di più il dramma della guerra, hanno implicazioni che oltrepassano i confini dei Paesi coinvolti. Esse generano rischi economici e provocano una frammentazione dell’economia mondiale tra blocchi contrapposti di Paesi. Come possiamo reagire a un’incertezza che sembra destinata a rimanere a lungo elevata? Quali misure sono necessarie per rafforzare la competitività, l’autonomia strategica e la rilevanza internazionale dell’Unione europea?”.
“Occorre rafforzare la resilienza e la competitività dell’Unione, attraverso il rafforzamenti dell’economia europea lungo tre direzioni principali: riequilibrando il suo modello di sviluppo; garantendo la sua autonomia strategica; adeguando la sua capacità di provvedere alla propria sicurezza esterna e potenziando il suo ruolo nel dibattito internazionale. L’obiettivo non è contrapporsi ad altri o chiudersi all’interno dei confini domestici, ma acquisire forza per contribuire alla concorrenza, all’integrazione e al dialogo tra Paesi”, ha aggiunto Gambino.
“Questo obiettivo può essere raggiunto attraverso un riequilibrio nel suo modello di crescita e valorizzando il mercato unico. Rendendola più competitiva. Ponendola all’avanguardia in campo tecnologico ed energetico. Mettendola in grado di difendere la propria sicurezza esterna. Conferendole la forza e l’autorevolezza necessarie per contare nel mondo e contribuire al dialogo e alla cooperazione tra Paesi”, ha rimarcato il direttore di TPI.