Caos cimiteri a Roma, nel Verano non c’è posto per Gigi Proietti: le sue ceneri “ferme” in Umbria
Gigi Proietti, l’attore morto il 2 novembre del 2020, non ha ancora trovato posto al cimitero a Roma. Le ceneri del grande attore sono state sepolte provvisoriamente in Umbria, nel cimitero di Porchiano del Monte, dove riposano anche i suoi genitori. Rimarrà lì fino a che non gli sarà trovato un posto al cimitero del Verano, al momento pieno e senza nemmeno un loculo disponibile.
All’inizio lo scandalo cremazione, la sua bara (come quella di centinaia di altri normali cittadini) rischiava di rimanere mesi accatastata nei magazzini in attesa. Poi la decisione di portarlo fuori regione ma le sue ceneri non sono ancora rientrate, sono “parcheggiate” in Umbria in attesa di un posto al Verano.
Lunga l’attesa per la cremazione dell’artista, tra i più amati in città. La sua salma finita, insieme a quelle di migliaia di altri romani, in fila. Era il pieno della crisi quando, a fronte pure del trend crescente di decessi, il sistema dei cimiteri romani è collassato: bare accumulate nei depositi e nei container noleggiati per avere ulteriore spazio, famiglie straziate dal lutto in attesa di dare degna sepoltura o esaudire la volontà di cremazione dei propri cari scomparsi.
Come purtroppo già raccontato in diversi articoli, nei cimiteri di Roma vige il caos e a farne le spese è anche l’amatissimo attore. Nei cimiteri di Roma, per i quali Ama vuole presentare un piano da 55 milioni di investimenti per colmare i deficit, non c’è posto. Così le ceneri di Gigi Proietti sono finite in Umbria, a Porchiano del Monte: il paese natale di Romano, il papà di Proietti.
La notizia, data in esclusiva da Repubblica ha scatenato la polemica politica. Carlo Calenda, candidato sindaco di Roma: “È uno sconcio, si intitolano teatri e luoghi ma poi non si riesce a seppellire Gigi Proietti. In un Paese normale un sindaco si dimetterebbe”, ha detto intervenendo a RaiNews24. “Un sindaco del Comune proprietario di Ama che gestisce i cimiteri con questo disastro viene fatto dimettere a furor di popolo- ha ribadito Calenda- La gestione dei trasporti è la peggiore d’Europa, quella dei rifiuti è la peggiore d’Europa, ma se non riesci a seppellire i morti te ne vai”.