Campionessa di scherma violentata da tre atleti durante il ritiro della squadra: “La federazione non li ha sospesi”
Campionessa di scherma violentata da tre atleti durante il ritiro
Violentata da tre atleti durante il ritiro della squadra: è quanto sarebbe avvenuto a Siena a una campionessa di scherma dell’Uzbekistan.
La violenza, secondo quanto scrive Il Messaggero, sarebbe avvenuta tra il 4 e il 5 agosto durante un ritiro pre estivo nella località in provincia di Siena a cui partecipavano più squadre di varie Federazioni.
Sull’accaduto indaga la procura di Siena, che ha iscritto nel registro degli indagati due dei tre atleti coinvolti. Il terzo, infatti, è minorenne.
“C’è un’inerzia da parte della Procura, che neanche ha attivato il codice rosso, e della Federscherma che non ha preso nessun provvedimento nei confronti degli atleti indagati” ha dichiarato Luciano Guidarelli, l’avvocato della giovane atleta.
“La ragazza quando si è resa conto di ciò che aveva subito ha avvisato la compagna di stanza e la madre che è subito arrivata in Italia la Federscherma è stata subito avvisata ma non abbiamo mai avuto riscontri nè di provvedimenti nei confronti degli atleti coinvolti nè di solidarietà nei confronti della vittima” spiega ancora il legale.
Guidarelli, quindi, aggiunge che “il fatto che gli indagati non siano stati sanzionati o sospesi dalla loro attività agonistica ha reso possibile che la giovane li abbia nuovamente incontrati durante gare e altri ritiri con conseguenti traumi”.
Federscherma, dal canto suo, ha inviato una nota in cui precisa: “La Federazione ha tempestivamente, e in più occasioni, avuto confronti diretti con la magistratura inquirente, al fine di conoscere la situazione e gli sviluppi dell’attività investigativa, nel rispetto del segreto istruttorio che contraddistingue la fase procedimentale ancora in corso. Sulla base di tali informazioni e rassicurazioni acquisite, la Federazione – differentemente da quanto riportato – ha dettagliatamente risposto all’avvocato della denunciante, depositando anche la nomina della Federazione per una costituzione di parte civile nell’eventuale giudizio, qualora venisse disposto dalla giustizia ordinaria”.
“La ricostruzione fornita, nelle parti che chiamano in causa l’operato della FIS, non risponde in alcun modo all’attenzione posta sulla vicenda da parte della Federazione, che si è invece immediatamente attivata nei contatti con la Magistratura ordinaria e sportiva, riponendo massima fiducia nell’operato delle autorità. La Federazione Italiana Scherma, che dei valori sani e autentici dello sport ha fatto la bandiera della propria attività non meno delle medaglie olimpiche e paralimpiche, e che attraverso questo lavoro quotidiano si è affermata come un esempio riconosciuto di impegno sociale, valuterà tutte le azioni necessarie a tutela della propria immagine e a difesa di quel che ogni giorno afferma nelle sale di tutta Italia”.