Zanardi, parla il camionista: “Sembrava un pallone, la sua immagine mi tormenta”
Alex Zanardi, parla il camionista coinvolto nell’incidente
“L’ho visto dallo specchietto. Cosa ho visto? Sembrava un pallone, un pallone che rimbalzava addosso e che schizzava da un’altra parte. Ho sempre questa immagine che mi tormenta e non ce la faccio, non ce la faccio a dimenticare perché mi dispiace”. Queste sono le parole commosse del camionista che si trovava alla guida del mezzo coinvolto nell’incidente di Alex Zanardi.
L’autista del tir è indagato per “atto dovuto” e pare sia esente da colpe. Nella video intervista a Ronny Mengo di Sportmediaset ripercorre quei drammatici momenti. “Mi sta distruggendo, mi sta distruggendo. E spero di superarla per il lavoro, per la mia famiglia, per i bambini che hanno accusato, perché non si rendono conto magari, o se se ne rendono conto fanno finta di niente”.
“Io sono sceso – racconta il camionista – però c’era già tanta gente che era lì intorno. Era inutile che andassi io a non fare niente, ero lì, la gente urlava. Non sapendo chi fosse, non sapendo chi fosse la donna, ho sentito le urla e mi sono spaventato, non sapevo più quello che fare. Mi spiace per la famiglia per la moglie, per il figlio, anche se sembra che non sia colpa mia, però c’ero io lì e non riesco a farmene una ragione o a dire “non è colpa mia”, ma è venuto addosso a me”.
“Va male perché la situazione è brutta, non essendo colpa mia, io quando ho visto che lui sbandava mi sono buttato tutto a destra, ma lui mi è venuto addosso ed è scivolato verso il camion”., ha ribadito il camionista al giornale radio Rai. “Quando ho visto questo gruppo di biciclette ho visto uno che, non sapendo chi fosse, ha cominciato a sbandare mi sono buttato sulla destra però è stata una frazione di secondo e mi ha colpito. Penso di aver fatto il possibile. Penso tutte le notti a quel momento mi dispiace e gli sono vicino non so come finirà ma sono a terra”, ha aggiunto l’autista.