Calderoli minacciato di morte con una lettera: “Basta genocidio contro il Sud”
“Io non ho paura delle minacce”. Roberto Calderoli, ministro per gli Affari regionali e le Autonomie ed esponente della Lega, ha pubblicato sui social una lettera di minacce che ha ricevuto nelle scorse ore. “In questi ultimi giorni di agosto mi è arrivata una lettera in cui mi dicono testuale “se non la smetti di attuare la politica di genocidio nei confronti del Sud, con la nostra potenza di fuoco noi ti uccideremo? Siamo la mafia, non ci costa niente uccidervi””. Secondo il Ministro le minacce sarebbero riconducibili al disegno di legge che porta il suo nome sull’autonomia differenziata.
Minacce gravissime, di fronte alle quali la vicinanza è stata bipartisan. Il premier Giorgia Meloni sui social ha parlato di “gesto ignobile da condannare con assoluta fermezza. Avanti, insieme, a testa alta”. Lo stesso fanno il presidente del Senato Ignazio La Russa e quello della Camera Lorenzo Fontana. Così moltissimi esponenti dell’esecutivo.
Vicinanza è arrivata anche dall’opposizione, con il gruppo del Pd al Senato che scrive in una nota: “Il confronto politico, anche il più aspro, non deve mai trascendere in linguaggio o in atteggiamenti violenti. Per questo riteniamo inaccettabili le minacce ricevute da Roberto Calderoli a cui va la solidarietà di tutte le senatrici e di tutti i senatori del Pd”. Il M5s: “È sempre legittimo opporsi alle idee che non si condividono, ma va fatto all’interno degli spazi garantiti dalla nostra Costituzione. È invece grave e inaccettabile farlo utilizzando la violenza. Condanniamo con assoluta fermezza la lettera indirizzata al ministro e i suoi contenuti”.