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Calabria, bomba Covid in una frazione di Vibo Valentia: 300 postivi su 2mila abitanti. “È una nuova Codogno”

Immagine di copertina
L'ingresso dell'ospedale di Vibo Valentia. Credit: ANSA

Una bomba sanitaria a Vibo Valentia, nella piccola frazione di Piscopio. Su 2mila abitanti sono circa 300 i positivi al Covid-19. E tendono a salire. È il focolaio più grande mai avuto in Calabria e, nella proporzione tra contagiati e abitanti, quello più vasto in Italia.

È iniziato tutto una settimana fa, quando alcuni tamponi antigenici di due laboratori privati sono risultati positivi. I primi a sottoporsi al tampone sono state due bambine della scuola elementare locale, insieme alle loro mamme e una maestra, perché presentavano i sintomi.

Dall’esito dei test, il caos. Sono stati subito presi d’assalto i centri diagnostici. Dall’istituto scolastico sono risultati ad oggi quasi 20 bambini contagiati, la maggior parte della stessa classe. Successivamente è risultato positivo anche l’unico medico di base del paese.

Tre giorni fa, il 28 dicembre, il presidente facente funzioni della Regione Calabria, Nino Spirlì, ha dichiarato “zona rossa” la frazione con una ordinanza in cui si evidenziavano “focolai epidemici che destano particolare attenzione”.

Non sono mancati i momenti di tensione tra Comune e Asp di Vibo Valentia perché in quest’ultima vi è carenza di personale e le linee telefoniche risultavano intasate, alimentando panico e smarrimento nella popolazione.

La sindaca di Vibo Valentia, Maria Limardo, è intervenuta già a partire dalla vigilia di Natale approfondendo la situazione e insistendo, dal giorno successivo, sulla necessità di sottoporre al tampone il maggior numero possibile delle persone residenti a Piscopio: dal 27 al 30 dicembre sono state sottoposte a test mille persone, metà della popolazione della frazione.

Inoltre, sono state emanate oltre 200 ordinanze di quarantena, ma l’Asp è in ritardo nelle comunicazioni. Dei contagiati, oltre la metà sono sintomatici. Tre persone hanno sintomi gravi e sono ricoverati (una persona all’ospedale Pugliese di Catanzaro e due all’ospedale di Vibo Valentia).

A scendere in campo anche La ProCiv Augustus Vibo Valentia Onlus, associazione iscritta all’albo della Protezione civile che all’interno di uffici comunali messi a disposizione ha dato assistenza alla popolazione, dall’acquisto di beni di prima necessità e medicine alla prenotazione dei tamponi.

Inoltre, il Comune di Vibo Valentia ha acquistato oltre mille tamponi da mettere a disposizione della frazione. I medici dicono che il picco sia stato raggiunto, ma la situazione continua a destare molto allarme.

Le reazioni politiche
Tra chi ha presidiato la frazione di Piscopio insieme alle associazioni vi sono due consiglieri di estrazione politica differente (uno eletto con il centrosinistra e uno con il centrodestra) che hanno sotterrato le asce delle diatribe politiche per stare vicino ai cittadini: Pietro Comito e Giuseppe Cutrullà.

Sentito da TPI, quest’ultimo ha dichiarato: “Chi ha un ruolo pubblico non può sottrarsi dall’essere in campo anche nelle situazioni di estrema emergenza e urgenza come questa, nella quale i cittadini hanno bisogno di guida e punti di riferimento certi. Riceviamo continue chiamate e presidiamo la situazione al fine di contenere i contagi. Siamo una Codogno2 . Le istituzioni non lascino da sola Vibo Valentia e la nostra Piscopio”.

Gli fa eco la sindaca di Vibo Valentia, Maria Limardo: “Sono stati screenati tutti quelli che hanno avuto contatti diretti o indiretti con persone contagiate. Abbiamo attivato la Protezione civile e comprato i tamponi veloci per far fronte alle situazioni più emergenziali”, spiega la prima cittadina a TPI.

“Permettere ai cittadini di fare il tampone e, quindi, di far loro sapere se stanno bene o male, li tranquillizza. A loro stiamo dando un messaggio di vicinanza concreto e fattuale. L’invito rimane quello di limitare allo stretto e rigoroso necessario i contatti con altre persone e rispettare le regole anti Covid-19”.

A dirci la loro anche i parlamentari vibonesi. Secondo il senatore di Forza Italia, Giuseppe Mangialavori, “la situazione di Piscopio è difficile ma il sindaco Limardo e le autorità sanitarie hanno reagito con grande tempismo ed efficacia. Ora è necessario garantire l’isolamento dei contagiati e una assistenza efficace per i casi più problematici”.

“L’attenzione dovrà rimanere massima perché il focolaio è attecchito in un territorio in cui i servizi sanitari sono già carenti a causa degli scarsi trasferimenti statali e della miopia dei vari commissari governativi che hanno guidato la sanità calabrese nell’ultimo decennio. Il momento è grave ma sono sicuro che sia Piscopio che l’altra zona rossa, Fabrizia, riusciranno a uscire da questa situazione in breve tempo”.

Per Riccardo Tucci, deputato del M5S, “i dati devono farci riflettere su quanto sia aggressivo questo virus e come sia saggio da parte della politica regionale, posticipare la data delle elezioni regionali del 14 febbraio prossimo. La raccomandazione ai cittadini è di osservare scrupolosamente le indicazioni sanitarie e di rimanere a casa. Mettiamoci alle spalle questo incubo”.

Leggi anche: 1. Covid Calabria: cosa è cambiato a un mese dall’insediamento del commissario Longo / 2. Esclusivo TPI: Calabria, il caso dei 2 giornalisti “stra-pagati” per 25 anni dalla Regione senza aver mai vinto un concorso/ 3. “Noi abbiamo Tallini”: le intercettazioni di Ndrangheta che inguaiano il presidente del Consiglio regionale della Calabria

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