La Calabria arruola 500 medici cubani per salvare il sistema sanitario
Diciotto ospedali chiusi su 42, liste di attesa lunghe un anno, infrastrutture fatiscenti: questo è lo stato in cui versa la sanità calabrese. Con decine di milioni di euro stanziati negli anni e mai spesi, i concorsi di reclutamento rimanevano deserti per via dei problemi strutturali della Sanità nazionale. Di fronte alla situazione il presidente della regione forzista Roberto Occhiuto ha ammesso: “La scuola medica cubana è tra le migliori”. Mercoledì ha firmato un accordo all’ambasciata cubana per l’invio di 497 medici. I primi arriveranno a settembre.
Per il lato cubano l’accordo non è una novità. Il suo sistema sanitario modello, completamente gratuito e centralizzato, ha già mandato aiuti in tutto il mondo: dal Liberia al Venezuela, e già in Italia durante la pandemia. Questa politica internazionalista, afferma a IlFarodiRoma Luciano Vaspollo, docente di Economia alla Sapienza, “non limita l’invio dei medici ai soli paesi socialisti o comunque vicini alle posizioni di Cuba, ma segue l’esempio offerto da Fidel Castro che inviò i medici cubani perfino negli USA, a seguito all’uragano Katrina dell’agosto 2005”. A Cuba nel 2017 c’erano 8 medici ogni 1000 abitanti, in Italia 4, negli Stati Uniti 3. Eppure dopo la rivoluzione i medici disertarono il paese, e gli Stati Uniti imposero un’embargo sui medicinali ancora in vigore, ma il governo investendo e favorendo politiche di prevenzione nella sanità soprattutto nelle campagne è riuscito a formare una classe di medici invidiata da tutto il mondo.
Una situazione lontana da quella dell’Italia dove cliniche private e inaccessibili competono con le attese e le mancanze di posti letto degli ospedali pubblici. L’imbuto formativo causato dal numero chiuso, difeso dalla ministra dell’Università e della Ricerca Cristina Messa perché “necessario per avere un’alta qualità”, è sintomo di una mancanza di investimenti su larga scala dall’istruzione agli istituti di ricerca. “Ha privato il nostro Paese dei medici che sarebbero necessari”, dichiara lo stesso Occhiuto “Questo problema è molto più grave in Calabria perché noi abbiamo un sistema sanitario poco attrattivo.”
L’accordo costerà 2, 3 milioni di euro al mese alla Regione, risparmiando quasi 2 000 euro a medico. Una misura che dovrebbe permettere al sistema sanitario calabrese di risollevarsi e di assumere più personale nel tempo. Ma la corruzione e l’impossibile tracciamento dei fondi delle aziende sanitarie calabresi persistono. Per la ‘ndrangheta cosi come per molte società private e fornitori i fondi stanziati per la Sanità sono “un bancomat”. Lo denunciava l’ex commissario all’ASP di Reggio Calabria Santo Gioffrè a Non è l’Arena a maggio 2021.
Insomma, per fortuna che ci sono i cubani. Ciononostante, il governo italiano al Consiglio per i diritti umani dell’ONU ha già ignorato il loro aiuto durante la pandemia nel 2021 votando contro la condanna del bloqueo, l’embargo che pesa sui cubani e reso particolarmente nocivo proprio dalla crisi pandemica.