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Brunetta: “Adesso basta smart working, con il Green Pass tutti i lavoratori potranno tornare in presenza”

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Brunetta: “Adesso basta smart working, con il Green Pass tutti i lavoratori potranno tornare in presenza”

Entro il 15 ottobre, data in cui entrerà in vigore il nuovo decreto sul green pass approvato ieri dal governo, sarà “risolto anche il tema smart working”. Lo ha dichiarato il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta in un’intervista al Corriere della Sera, affermando che con il provvedimento approvato ieri all’unanimità dal Consiglio dei ministri, che estende l’obbligo della Certificazione verde Covid-19 a tutto il settore pubblico e privato, sarà possibile riportare in presenza gran parte dei lavoratori. “Voglio avere tutto il capitale umano a disposizione”, ha detto il ministro. “Per realizzare le riforme previste dal Pnrr serve efficienza, ottimismo, produttività. Il motore del Paese a pieni giri”, ha aggiunto Brunetta, sostenendo che il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) “è la chiave per mettere in sicurezza il Paese e non deve subire rallentamenti”. “L’Europa si aspetta che manteniamo gli impegni, che restituiamo i soldi che ci ha prestato”, ha detto, annunciando per il futuro “un grande patto sul Pnrr all’insegna della coesione sociale” promosso dal governo.

Nell’intervista Brunetta ha definito il decreto “un provvedimento epocale”, che contribuisce a rendere l’Italia “un esempio per il mondo”, in riferimento ai complimenti ricevuti dall’immunologo e consulente della Casa Bianca Anthony Fauci per la gestione della pandemia. “Sui piani vaccinali siamo all’avanguardia, abbiamo un presidente come Draghi e stiamo crescendo più degli altri Paesi. Fauci in poche parole ha riconosciuto il successo del metodo green pass, la spinta soft alla vaccinazione”.

L’obiettivo dell’estensione dell’obbligo, che riguarda un totale di 23 milioni di lavoratori, sarà “arrivare all’immunità sociale”. “Speriamo farà vaccinare nel prossimo mese altri 6 o 7 milioni di italiani”, ha detto. “Quando poi la gran parte dei lavoratori tornerà in presenza, il Pil crescerà anche più del 6% e riprenderanno a vivere le città, che ora sono vuote perché parte del capitale umano è bloccato a casa”.

Brunetta, che ha previsto il ritorno in presenza di tutti i dipendenti pubblici “con gradualità”, ha anche annunciato novità sul lavoro da remoto, affermando che sono in corso di definizione “le regole del lavoro agile nei nuovi contratti, i cui rinnovi ho voluto sbloccare”.

“La novità è che una volta che avremo predisposto le condizioni per uno smart working vero, che partirà da gennaio, ogni amministrazione potrà organizzarsi come crede, sulla base del contratto e della volontà individuale dei lavoratori”.

Il ministro di Forza Italia, da tempo è fortemente critico dello smart working, è tornato ad attaccare le modalità di lavoro a distanza adottate durante la pandemia, dicendosi ancora convinto che sia “lavoro a domicilio all’italiana”. “È la definizione che ne dà la versione inglese di Wikipedia, per dire che in Italia lo smart working è un accordo tra le parti che non ha orari, spazi e vincoli definiti. Quella che abbiamo sperimentato è stata una risposta emergenziale nel momento più tragico della pandemia, costruita in poche ore”.

Secondo Brunetta, la percezione degli italiani dello smart working “è disastrosa”. “Tutti hanno visto i cartelli degli uffici pubblici ‘chiuso per smart working’, o sono incappati nei rinvii anche di un anno delle udienze processuali o nell’attesa di mesi per una carta di identità. Non è pregiudizio ideologico”.

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