Brindisi, abusava da anni della nipote minorenne: arrestato lo zio 20enne
I carabinieri hanno eseguito un’ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale per i Minorenni di Lecce nei confronti di un giovane, oggi ventenne, zio della vittima e residente nel brindisino, per il delitto di violenza sessuale pluriaggravata commessa dall’anno 2018 fino al mese di giugno 2022 ai danni della nipotina. Stessa misura è stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Brindisi per lo stesso reato commesso dall’indagato da maggiorenne, per alcuni mesi, ai danni sempre della stessa bambina.
L’arrestato avrebbe, “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, abusando delle condizioni di inferiorità fisica e psichica della persona offesa e approfittando delle innumerevoli occasioni in cui quest’ultima dormiva a casa della nonna paterna, compiuto – prevalentemente in orario serale o notturno – numerosi atti sessuali con una minore, alla quale risulta legato da rapporto di parentela. I gravissimi episodi di violenza sessuale, reiterati per anni e dal contenuto sempre più invasivo, venivano consumati in tutte le occasioni in cui la minore restava da sola con il parente, non solo all’interno dell’abitazione in cui lo stesso abitava e che la piccola frequentava durante il fine settimana, ma anche allorquando la vittima si trovava in macchina con l’arrestato per essere accompagnata da altri parenti”. Si legge in una nota della Procura.
“I gravi episodi delittuosi sono stati commessi a partire dall’anno 2018, epoca in cui l’arrestato aveva quindici anni e la minore soltanto cinque anni, fino al mese di giugno 2022, epoca in cui la piccola aveva nove anni e risultano aggravati dall’aver commesso il fatto nei confronti di una persona dapprima minore degli anni dieci e poi degli anni quattordici, nonché con abuso di relazioni domestiche, essendo l ‘uomo parente della minore e con abuso del rapporto di coabitazione, oltre che di avere commesso il fatto in danno di un soggetto in condizioni di minorata difesa, in ragione della minore età”.
“Trattandosi di episodi commessi per più anni da parte di un soggetto dapprima minorenne (dall’anno 2018 fino al mese di novembre 2021) e poi maggiorenne, per gli abusi sessuali commessi dal giovane adulto da maggiorenne (per il periodo dal mese di novembre 2021 al mese di giugno 2022), procede la Procura ordinaria”. Le indagini sono nate dalla denuncia della madre della piccola vittima sporta presso la caserma dei carabinieri della compagnia di Fasano in seguito della rivelazione effettuata dalla bambina ad altra parente, per poi proseguire con attività di riscontro comprensive dell’ascolto della minore in sede di incidente probatorio.
“Le dichiarazioni della bambina hanno consentito di accertare in maniera meticolosa e tombale il raccapricciante vissuto della piccola posto in essere ad opera del congiunto tanto che, a seguito della escalation delle aggressioni sessuali, la bambina non riusciva più a reggere il peso del suo vissuto tanto da desiderare di “liberarsi di quella cosa agghiacciante che la riguardava”, denunciando con dovizia di particolari tutto quanto era stata costretta a fare e subire con la minaccia di non raccontare nulla a nessuno, cui aveva fatto seguito il sentimento di paura e di vergogna per quanto accadeva e che di fatto avevano consentito all’uomo di reiterare, indisturbatamente, le sue perversioni ai danni della congiunta nella certezza che la stessa non avrebbe mai parlato”. Al termine delle formalità di rito l’indagato è stato ristretto presso la Casa Circondariale di Brindisi.