Boosting Futures: perché tra i giovani c’è pure chi già guarda al domani
È la prima piattaforma peer to peer – completamente gratuita – dedicata agli studenti che vogliono frequentare l'università all'estero. TPI ha incontrato i fondatori, due giovani sedicenni
Alessandro e Agostino hanno sedici anni. Uno è nato a Firenze e oggi studia a Londra, l’altro è italoargentino e frequenta una scuola internazionale a Roma. Si sono incontrati per la prima volta nella capitale e hanno scoperto di avere lo stesso obiettivo: iscriversi a un’università all’estero. Ma molti loro coetanei erano scettici, così hanno fondato Boosting Futures, la prima piattaforma peer to peer per chi aspira ai massimi livelli accademici.
L’obiettivo? Trasformare i problemi in opportunità. «Gli ostacoli principali sono la conoscenza dell’inglese, il costo delle rette e la difficoltà dei test», spiega Alessandro a TPI. «Ma ci aiutiamo a vicenda: abbiamo già un team di oltre 20 tutor». «Sono studenti iscritti in scuole britanniche e americane che ci aiutano a fare lezioni a ragazzi provenienti da Messico, Argentina e anche Italia», aggiunge Agostino. A differenza dei servizi a pagamento, la piattaforma è del tutto gratuita e consente anche di seguire «corsi individuali di matematica, scienze ed inglese».
Non solo: Boosting Futures offre anche informazioni sulle borse di studio. «Il messaggio è: l’università, anche all’estero, è un obiettivo raggiungibile», prosegue Alessandro. «Portiamo esempi concreti di studenti che hanno ottenuto aiuti economici allo studio», continua Agostino.
«Come una ragazza proveniente da una famiglia non molto benestante del nord dell’Argentina e che ora studia a Harvard». Un’iniziativa dal risvolto sociale ma anche capace di aiutare i giovani a non farsi schiacciare dalle aspettative. «L’obiettivo non è superare gli esami ma migliorare noi stessi», conclude Alessandro. «È importante sfruttare le opportunità ma senza farsi schiacciare dalla pressione, mantenendo una vita sociale felice», chiosa Agostino. «Tutto quello che facciamo lo facciamo per il nostro futuro».