L’accesa discussione tra Bonucci e la polizia prima della sfilata (non autorizzata) in pullman | VIDEO
La questura aveva negato la sfilata sul bus scoperto per evitare ulteriori assembramenti, visto il periodo di pandemia, ma Bonucci e Chiellini avrebbero insistito affinché si facesse comunque la parata tra i tifosi. Secondo il retroscena del Fatto i calciatori avrebbero anche messo in atto un "ricatto": "O ci fate fare la sfilata con l’autobus scoperto o non andiamo da Draghi"
Leonardo Bonucci e il capitano della Nazionale Giorgio Chiellini avrebbero fatto pressioni sulle forze dell’ordine in servizio a Roma che ribadivano il “no” alla sfilata del pullman scoperto per le strade della Capitale. Lo rivela il prefetto di Roma Matteo Piantedosi nella clamorosa intervista rilasciata al Corriere. “Mi risulta che Chiellini e Bonucci hanno rappresentato con determinazione il loro intendimento al personale in servizio d’ordine; a quel punto non si è potuto far altro che prendere atto della situazione e gestirla nel miglior modo possibile”, dice Piantedosi. “Avevamo negato il permesso a festeggiare la vittoria dell’Italia agli Europei sull’autobus scoperto, ma la Fgic non ha rispettato i patti“, rivela il prefetto, il quale spiega anche di aver concordato la linea con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il capo della polizia Lamberto Giannini, venerdì scorso, e di avere subito informato la Federazione Calcio.
Al termine della visita con il presidente del Consiglio Mario Draghi, infatti, gli azzurri avrebbero dovuto raggiungere nuovamente l’Hotel Parco dei Principi poiché la questura aveva negato la sfilata sul bus scoperto per evitare ulteriori assembramenti visto il periodo di pandemia e vista l’accelerazione dei nuovi contagi dovuti alla variante Delta.
Ma come si vede nel video, e secondo quanto riporta il Fatto Quotidiano, Bonucci avrebbe anche discusso animatamente con alcuni responsabili della sicurezza per poter sfilare col pullman scoperto nonostante il diniego della Questura. “Abbiamo vinto la trattativa, lo dovevamo ai tifosi se siamo arrivati fin qui lo dobbiamo anche al loro sostegno”, ha spiegato poi ai cronisti il calciatore confermando come ci fossero perplessità legate al rischio sanitario.
Il difensore della Nazionale e il capitano avrebbero anche messo in atto un “ricatto” minacciando di non recarsi da Draghi per i festeggiamenti: “Leonardo Bonucci all’uscita dal Quirinale ha discusso animatamente con alcuni responsabili della sicurezza che ribadivano il ‘no’ al pullman scoperto, il difensore viterbese della Juventus non è uno che le manda a dire e gli sarebbe scappato: ‘Se è così non fateci andare neanche da Draghi e riportateci in albergo‘”, riporta Il Fatto nel retroscena dal titolo “Tutta la trattativa Stato-Bonucci, minuto per minuto”. E così è partita la festa con il bus scoperto della Nazionale tra le strade della Capitale in un bagno di folla fatto di assembramenti pericolosi.