Bolzano, un’adolescente è stata pestata a scuola dalle sue compagne
L'episodio è stato denunciato dal padre che lo ha definito "un atto di violenza gratuito e non una lite"
Due adolescenti, di circa 15 anni, si sono picchiate in un liceo di Bolzano. Un litigio funesto dietro al quale si potrebbe nascondere un vero e proprio episodio di bullismo. La vicenda risale al gennaio 2019, ma è emerso solo pochi giorni fa come ha riportato il Corriere della sera.
Tutto è partito da un diverbio tra le due ragazze, compagne di scuola, le quali si sono poi colpite con violenza. Difatti è stato scagliato, da una delle due, un oggetto contundente sull’occhio dell’altra. Subito sono intervenuti gli insegnanti e gli alunni che hanno provato a fermare le minorenni. Le autorità hanno avviato le indagini, mentre la ragazza ferita, trasportata all’ospedale San Maurizio, è fuori pericolo dopo il trauma subito: il bulbo oculare non è stato danneggiato.
Una delle ipotesi circolanti, comunque, è che si tratti di una guerra tra bande femminili.
La denuncia del padre della vittima
“La ragazza selvaggiamente pestata a scuola è mia figlia. Quella non è stata una lite come riportata dai media locali: è stato un atto di violenza gratuito eseguito da un’adolescente marocchina, sostenuta da un gruppo di una decina di connazionali coetanee”. È questa la denuncia del padre della vittima pubblicata sui social e corredata da un’immagine dell’adolescente ferita all’occhio.
“Il fatto è accaduto in classe, sotto gli occhi di tutti i compagni. Insultata e derisa al distributore delle bevande dal gruppetto di ragazze straniere, mia figlia è stata poi raggiunta in classe dove è stata insultata, presa per i capelli, scaraventata a terra e violentemente presa a calci in faccia, in particolare all’occhio destro. Tutto gratis e senza apparenti motivi”, ha continuato l’uomo.
Il papà ha anche detto: “L’aggressore è un soggetto molto conosciuto sia alle precedenti scuole sia alle forze dell’ordine, con una storia di aggressioni dall’epoca delle elementari”.
“La domanda sorge spontanea: l’attuale scuola perché non sapeva? Perché un soggetto del genere girava liberamente senza essere sorvegliato? Nessuna polemica, ma prometto grande battaglia, per mia figlia, ma anche per voi ragazzi e genitori che purtroppo non potete ritenervi indenni da quello che domani potrebbe succedere, poiché qualcuno ai quali siete affidati non ha guardato oltre”, ha concluso con fermezza l’uomo in questione.