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Bollette da 500mila euro, chiude storica catena d’hotel in Puglia: “Trecento dipendenti a casa”

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Caroli Hotel getta la spugna e chiude i battenti dopo quasi 60 anni di attività. Una delle catene alberghiere più note della Puglia soccombe a causa del caro bollette. L’annuncio arriva dal direttore generale della struttura, Attilio Caputo. Le bollette dell’energia elettrica, infatti, hanno raggiunto un importo complessiva di circa 500 mila euro, solo nel mese di agosto.

Per questo Caroli Hotels, una catena pugliese composta da quattro alberghi tra Gallipoli e Santa Maria di Leuca, è stata costretta a chiudere.” Si spegne, a causa degli alti costi dell’energia elettrica, la nostra storica catena alberghiera dopo quasi sessanta anni di attività ininterrotta”, ha spiegato Caputo. Un’azienda con 60 anni di attività e 275 dipendenti, che ora rischiano di rimanere a casa. “Pur rammaricati del disservizio che creeremo a ospiti, partner e fornitori – ha spiegato Caputo -, gli spropositati e insostenibili costi, che hanno eroso totalmente i margini di profitto, rendono impossibile garantire il prosieguo dell’attività, pur ricorrendo alle opportunità offerte dal sistema creditizio e all’implementazione di impianti fotovoltaici, la cui installazione non è stata ancora autorizzata”, si legge.

La decisione di interrompere tutti i servizi alberghieri e di ristorazione è stata già inoltrata alla prefettura di Lecce. “Nel ringraziare ulteriormente i nostri collaboratori, che saranno, ahimé, i primi ad essere penalizzati dalla situazione determinatasi, ci auguriamo che un ritorno alla normalità possa far ricreare le condizioni per una riapertura”, conclude il manager alberghiero. “Invoco politiche incisive non metodi palliativi per evitare che altre imprese alberghiere gettino la spugna – dichiara Giancarlo De Venuto, presidente della sezione di Lecce di AssoHotel, condivide le preoccupazioni dei colleghi albergatori  –  Bisogna reagire immediatamente, calmierare i prezzi in maniera sensibile, per evitare il rischio di avere i turisti ma non avere le imprese dove accoglierli”.

Leggi anche: Firma anche tu la petizione di TPI e Change.org: “Lo Stato paghi gli aumenti delle bollette”

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