“Kit di sopravvivenza e checkpoint militari”: la bufala virale sul biocontenimento BSL-4
Il biocontenimennto BSL-4 in Italia: la bufala che gira su WhatsApp
In queste ore circola sui social network e su WhatsApp un messaggio nel quale si prefigura la possibile imminente emanazione in Italia del regime di biocontenimento BSL-4 per l’emergenza Coronavirus. Nel messaggio si parla anche degli effetti di una eventuale dichiarazione di pandemia da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e si descrive una situazione estrema con checkpoint militari approntati per i rifornimenti necessari. Si tratta di una bufala, che mette insieme cose totalmente inesatte e scollegate tra loro.
Questo il testo integrale che sta circolando: “Il dipartimento della protezione civile, in collaborazione col governo ha deliberato che il 15 marzo se l’epidemia non è stata contenuta verrá dichiarato il biocontenimento BSL-4. Il più alto che prevede protocolli di contenimento estremamente stringenti. Se l’oms dichiara la pandemia significa che il mondo si fermerà completamente per 21 giorni. Borsa, parlamenti, scuole, aeroporti, treni, uffici, attività commerciali.. tutto. Solo un membro per ogni nucleo famigliare sarà dotato del kit necessario per recarsi ai checkpoint militari approntati per i rifornimenti necessari. Nessun’altra potrà lasciare la quarantena domiciliare, malato o sano, grave o no. Dopo 21 giorni sapremo che il virus è sconfitto ma faremo la conta di un isolamento così rigido”.
Ora vediamo cosa non torna nel messaggio. Innanzitutto, il regime di biocontenimento BSL-4 non è qualcosa che riguarda la gestione dell’ordine pubblico, ma un insieme di precauzioni per l’isolamento di agenti biologici pericolosi all’interno di un ambiente chiuso, solitamente un laboratorio. Si tratta del livello più alto del regime di biocontenimento ed è volto a prevenire la trasmissione, appunto in laboratorio, di gravi malattie mortali per le quali non sono disponibili vaccini o altri trattamenti. In caso di BSl-4, sono previste, ad esempio, la doccia prima dell’entrata e dell’uscita dal laboratorio, una camera a vuoto, una camera con luce ultravioletta e altre misure di sicurezza volte a distruggere tutte le tracce del rischio biologico.
Ovviamente non c’è alcuna possibilità che questo regime possa essere introdotto per le nostre case, o i nostri uffici o negozi o locali aperti al pubblico. A scanso di equivoci, la Protezione Civile ha diffuso questa nota: “Stiamo ricevendo numerose segnalazioni sulla diffusione di messaggi che prevedono prossimi scenari di evoluzione dell’emergenza Coronavirus a firma del Dipartimento. Smentiamo decisamente queste voci e rinnoviamo l’invito a seguire sempre i canali ufficiali per avere informazioni corrette e verificate”.
Nel messaggio che circola su WhatsApp si parla poi di cosa accadrebbe qualora l’Oms dichiarasse la pandemia per l’emergenza Coronavirus. La pandemia non è ancora stata dichiarata, ma potrebbe effettivamente essere presto dichiarata. In questo caso, però, non scatterà automaticamente la situazione che viene descritta nel messaggio virale.
L’Oms, infatti, non alcun potere diretto sulla gestione dell’ordine pubblico, potere che spetta unicamente ai singoli Stati. Gli Stati hanno l'”obbligo di cooperare in buona fede per favorire il perseguimento degli scopi e degli obiettivi dell’Organizzazione espressi nella sua costituzione”, ma lo scenario coi checkpoint militari, almeno per il momento, non è affatto una conseguenza automatica della dichiarazione di pandemia. Spetta ai singoli governi, nel caso, decidere di varare o meno misure più stringenti per il contenimento del contagio.
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