“Piangeva di notte”: scuotono il figlio di 4 mesi, ora è in coma con danni irreversibili
Lo scuotimento al quale è stato sottoposto gli ha causato un versamento intracranico che gli ha provocato danni irreversibili: è in coma da diverse settimane, ricoverato nel reparto di terapia intensiva dell’Ospedale della donna e del bambino di Verona un bimbo di quattro mesi, portato d’urgenza dai genitori.
La madre e il padre hanno raccontato che il piccolo si era svegliato nel cuore della notte piangendo: dopo aver ascoltato il racconto, i medici hanno avvertito la Squadra Mobile della Questura, che ha avviato le indagini e ha ascoltato i genitori, al momento non indagati. Come riporta il quotidiano L’Arena, potrebbe trattarsi di un caso di sindrome del bambino scosso, anche nota con il nome inglese “shaken baby”, una delle forme più gravi e diffuse di maltrattamento fisico dei neonati, prima causa di morte per abuso nel primo anno di vita.
Quando un bimbo viene scosso, il suo capo subisce rapidi movimenti e a causa di una muscolatura del collo non ancora perfettamente sviluppata il cervello va incontro a rapide accelerazioni e decelerazioni con trauma contusivo contro la scatola cranica.
I pediatri suggeriscono, in caso di pianto inconsolabile del bimbo, di cullarlo nella carrozzina, oppure fargli fare un bagnetto o un giro in auto. A volte può aiutare esporlo a un fruscio o rumore continuo come quello del phon o dell’aspirapolvere.