Bimbo autistico escluso dalla comunione, arrivano le scuse della Chiesa: “Vieni dal Papa”
Dall’esclusione alla visita a Roma da Papa Francesco. Si chiude con le scuse del parrocchia e del vescovo di Teramo la storia del bimbo autistico di 10 anni che su ordine del prete della Chiesa dell’Assunta si è dovuto separare dagli altri 40 ragazzini che domenica hanno ricevuto la prima comunione.
Tante mamme ieri hanno chiamato Monia e Daniele mostrando affetto e solidarietà. Sono arrivate anche le scuse del parroco e l’invito del vescovo ad andare all’incontro con Papa Francesco il 17 giugno a Roma. «Mi piacerebbe andare con i bambini, non ci sono mai stati», dice mamma Monia mentre risponde a decine di telefonate sul caso di suo figlio, escluso dalla cerimonia della Prima Comunione. “Molti genitori non sapevano nulla, sono rimasti allibiti, se si fossero accorti prima, mi hanno detto, avrebbero protestato e si sarebbero schierati dalla nostra parte”.
Quel banco vuoto alla messa di domenica è stato notato, eccome, perché, come dice la mamma, “tutti i compagni adorano C.”. La cerimonia è andata avanti senza C., mentre a cinque chilometri di distanza, alle 11,30 nella chiesa del Santissimo Salvatore, un’altra celebrazione partiva con un commovente corteo in piazza, cori e un solo bambino davanti, C., accompagnato dai genitori verso l’unica postazione allestita, in pochissime ore da don Gaston, sotto l’altare, accanto a un giglio bianco. E così anche C. ha potuto ricevere il sacramento. Caso chiuso? Per nulla. Quell’assenza è pesata, tra gli amici di C. e i loro genitori che ieri hanno chiamato in massa Monia. “Sono stata molto felice dei loro riscontri – dice al telefono questa mamma indaffaratissima – Molte mamme mi hanno ribadito di stare dalla mia parte. Se avessero saputo in tempo avrebbero tenuto il punto, dicendo: “Se C. non può fare la Comunione, allora non la facciamo fare nemmeno agli altri”. Ma ormai era tutto accaduto”.