Bimba morta per encefalite, parla il padre: “Era grave ma dicevano che era normale”
Bimba morta per encefalite, parla il padre: “Era grave ma dicevano che era normale”
“Qualsiasi medico si sarebbe allarmato: mia figlia non dava segni di vita, non aveva alcuna reazione, era completamente collassata. Dicevano che era normale, dovuta al virus influenzale”. Chiede spiegazioni il padre della bambina di due anni morta per encefalite fulminante in Salento.
Secondo i genitori, che hanno sporto denuncia, la piccola ha dovuto attendere ore all’ospedale di Gallipoli prima di essere visitata e poi trasferita in codice verde in un altro centro, dove è finalmente scattata l’allerta per le sue condizioni. “Le condizioni di mia figlia sono state sottovalutate e comprese soltanto dopo due ore e mezza di negligenza assoluta”, ha sintetizzato il Gianluca Puce, padre di Ludovica, morta il 29 dicembre scorso. In un’intervista a Il Corriere della Sera, ha ripercorso quanto accaduto tre giorni prima, nel giorno di Santo Stefano, quando insieme alla moglie Fabiana ha portato la figlia all’ospedale di Gallipoli. La bambina aveva avuto una forte febbre, arrivata fino a 41 gradi, e le era svenuta nelle braccia.
“Giunti al pronto soccorso dell’ospedale di Gallipoli, ci hanno subito dirottato a quello pediatrico. Non sapevamo dove fosse, così una guardia giurata ha preso in braccio nostra figlia e ci ha fatto strada”, ha raccontato. “C’erano altre due mamme in fila, ma per un quarto d’ora non è entrato né uscito nessuno. Sentivamo solo qualcuno parlare al telefono. Poi la guardia ha bussato con veemenza. Quando la dottoressa si è affacciata, si è messa a gridare: “Rispetti il turno o vada in Pediatria”. E così abbiamo fatto”. Una volta arrivati al reparto hanno adagiato la bimba su un lettino. “Nonostante mia figlia fosse ancora priva di sensi, verso le 22.15 l’hanno invitata a riportare a casa la bimba. È stata lasciata sul lettino per un’ora e mezza, senza che le facessero neanche una flebo”, ha detto il padre, aggiungendo che la bambina “non aveva alcuna reazione, era completamente collassata”.
I medici, ha continuato, si sono convinti a “rivalutare” le sue condizioni “solo quando ho iniziato a fare foto e video: hanno provato a farle una flebo, ma avevano difficoltà a trovare le vene perché mia figlia era ormai disidratata. È stato a quel punto che hanno iniziato a preoccuparsi anche loro”.
“Hanno disposto il trasferimento di mia figlia all’ospedale di Lecce, ma volevano che la portassi io”, ha detto il padre, che avrebbe insistito per ottenere un’ambulanza, senza però un medico a bordo. Nonostante dicessero che le sue condizioni non erano gravi “tanto da dimetterla con codice verde e motivare il trasferimento per ‘mancanza di posti letto’”, per strada all’autista “veniva chiesto di ‘correre’”. Arrivata a Lecce, la bambina è stata subito intubata e ricoverata. “Il medico che l’ha presa in consegna si è meravigliato che a bordo ci fosse soltanto l’infermiere”.