Sindrome di Kawasaki nei bimbi, lo studio: “Col virus, a Bergamo casi aumentati di 30 volte”
Uno studio pubblicato su Lancet evidenzia un'associazione tra il focolaio di Coronavirus e la condizione infiammatoria "simil-Kawasaki" nella provincia di Bergamo
Sindrome di Kawasaki nei bimbi, lo studio: “Col virus, a Bergamo casi aumentati di 30 volte”
Dopo l’allarme lanciato a Bergamo alla fine di aprile sul numero anomalo di bambini con i sintomi di un rara sindrome infiammatoria, simile alla malattia di Kawasaki, i medici dell’ospedale Papa Giovanni XXIII hanno pubblicato sulla prestigiosa rivista The Lancet uno studio che rileva un aumento di 30 volte di tali casi durante l’epidemia di Covid-19 nella provincia lombarda. Lo studio suggerisce che il Coronavirus potrebbe essere collegato a questi rari disturbi infiammatori, che si sono verificati anche negli Usa e nel Regno Unito.
Nella zona di Bergamo la sindrome di Kawasaki era stata diagnosticata a soli 19 bambini nei 5 anni precedenti e fino a metà febbraio 2020, ma tra il 18 febbraio e il 20 aprile, quindi in 2 mesi, ci sono stati 10 casi. Il report dei pediatri è relativo proprio a questi 10 pazienti, di cui 8 sono risultati positivi al Coronavirus in un test anticorpale. Per gli altri 2 bambini, gli esperti non escludono possa trattarsi di falsi negativi. I medici avvertono però che è difficile trarre conclusioni definitive con numeri così piccoli. Tutti i bambini sono sopravvissuti, ma gli esperti evidenziano che “quelli che si sono ammalati durante la pandemia hanno mostrato sintomi più gravi di quelli diagnosticati nei cinque anni precedenti”.
Il 60 per cento dei casi mostrava complicanze cardiache, rispetto al solo 10 per cento di quelli trattati prima della pandemia. La metà presentava segni di sindrome da shock tossico, mentre nessuno dei bambini trattati prima del febbraio 2020 aveva questa complicanza. Tutti i bambini hanno ricevuto un trattamento con immunoglobuline, ma l’80 per cento dei bambini durante l’epidemia ha richiesto un trattamento aggiuntivo con steroidi, rispetto al 16 per cento di quelli che si erano ammalati in precedenza. Inoltre i 10 bambini che si sono ammalati dopo il 18 febbraio 2020 erano in media più grandi (con età media di 7,5 anni) rispetto al gruppo diagnosticato nei 5 anni precedenti (età media 3 anni).
La malattia di Kawasaki è una sindrome rara che consiste in un’infiammazione dei vasi sanguigni che può coinvolgere le arterie del cuore fino a dilatarle. E’ una vasculite che colpisce i bambini sotto i 10 anni. La malattia è stata scoperta circa 50 anni ma la causa è ancora ignota. Tuttavia si crede che sia causata da un agente infettivo che, nei bambini predisposti, genera una risposta infiammatoria. I sintomi tipici sono febbre ed eruzione cutanea, occhi rossi, labbra o bocca secche o screpolate, arrossamento sul palmo delle mani e sulla pianta dei piedi e ghiandole gonfie.
Leggi anche: 1. Regno Unito, grave sindrome infiammatoria legata al Coronavirus nei bambini ricoverati: l’allarme dei medici /2. Malattia di Kawasaki nei bambini: boom di casi con il Coronavirus. Pediatri di Bergamo lanciano l’allarme