Bergamo, il rianimatore: “Prima i pazienti erano solo anziani, adesso arrivano i 40enni”
Bergamo, il rianimatore: “Prima i pazienti erano solo anziani, adesso arrivano i 40enni”
“I primi pazienti erano tutti anziani. Adesso stanno arrivando i 40enni”. A parlare è Lorenzo Grazioli, rianimatore di Bergamo in prima fila nella lotta al Coronavirus. Il medico, intervistato da La Stampa, spiega com’è cambiato il profilo dei pazienti in una delle province più colpite d’Italia.
“Abbiamo accumulato così tanti pazienti che se ci dovesse essere un calo da qui non lo vedo ancora. È un’onda lunga”, dice Grazioli al giornalista, che gli chiede se abbia visto qualche segno che lascia sperare. “Non lo so. Veramente. Non saprei cosa dire. Il problema è che sto sull’ultima linea”, spiega. Grazioli nota tuttavia un cambiamento nell’età dei pazienti che vengono intubati. Mentre prima erano tutte persone anziane, ora a finire nel reparto di terapia intensiva sono anche persone intorno ai 40 anni.
L’impressione era stata confermata anche da Luca Lorini, direttore dell’Unità di Anestesia e rianimazione 2 dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, dove ieri sono arrivati i 27 medici e i 4 infermieri militari inviati a supporto del personale sanitario per l’emergenza Coronavirus. “In rianimazione ci sono pure i 40enni”, ha detto il medico in un’intervista a Rai News24. “Stanno arrivando persone che si sono ammalate sei o sette giorni fa e si sono curate a casa, ma poi le condizioni sono diventate sempre più critiche
Secondo il report dell’Istituto superiore di Sanità sulla letalità del Coronavirus, pubblicato il 14 marzo, finora sono due i pazienti deceduti Covid-19 positivi di età inferiore ai 40 anni. Si tratta di un uomo di 39 anni con pre-esistenti patologie psichiatriche, diabete e obesità, deceduta presso il proprio domicilio e una donna di 39 anni con pre-esistente patologie neoplastica, morta in ospedale.
1.Coronavirus, Bergamo: così vengono curati i pazienti, sistemati anche nei corridoi /2. Mentre la Spagna requisisce la sanità privata, in Italia la Lombardia sogna la secessione sanitaria