Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 06:00
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Home » Cronaca

Strade affollate e tutto aperto: quel 7 marzo a Bergamo, video-reportage alla vigilia dell’inferno (di S. Lucarelli)

Tredici giorni fa, in piena emergenza, la città appariva così. In provincia, invece, c'era già la paura del contagio

 

 

 

Quando ci si chiede come sia stato possibile che a Bergamo si sia arrivati a 11 pagine di necrologi, come sia stato possibile che l’esercito abbia dovuto portare via le salme perché non si riuscivano più a cremare i corpi, come sia stato possibile che la Lombardia tutta sia diventata un lazzaretto, non bisogna partire da lontano. Bisogna partire da vicino. Da 13 giorni fa, per esempio. Cosa accadeva nel più grande focolaio d’Italia con quello del Basso Lodigiano, ovvero Bergamo e la Val Seriana quando ormai il Coronavirus era un’emergenza nazionale? Nulla che si possa neppure paragonare a quello che è accaduto a Codogno e i comuni limitrofi, comprese le più grandi Lodi e Crema.

Se infatti il basso lodigiano è diventato immediatamente zona rossa così come Vo’ Euganeo in Veneto, il 7 marzo, a poche ore dal decreto del governo che avrebbe reso zona rossa tutta la Lombardia, tra i comuni di Alzano, Nembro, Albino in cui era scoppiato un micidiale focolaio e la città di Bergamo, c’era una differenza impressionante. Nei primi si respirava l’aria del coprifuoco imminente, del lutto che era già entrato nelle case, della paura di uscire e di ammalarsi. A Bergamo Alta, a 10 minuti di macchina da quei comuni e quel focolaio, sembrava un giorno qualunque: negozi aperti, bar e ristoranti con gente che pranzava all’aperto, persone sedute sui gradini. Una Bergamo che non voleva fermarsi, distratta, forse inconsapevole.

Viene da chiedersi come sia stato possibile che quello che già accadeva negli ospedali della città e dei comuni limitrofi non fosse già abbastanza per chiudere tutto e chiedere con forza ai cittadini di rimanere in casa. Quando l’emergenza Coronavirus finirà qualcuno dovrà assumersi la responsabilità di tante scelte sciagurate e chiarire i perché, fermo restando che con ogni probabilità quei perché si trovano tutti nell’intervista al signore di Nembro, quello che nel video dice senza esitazione: “Finchè è aperto il cantiere di Luna Rossa, qui noi sappiamo che questi comuni zona rossa non lo diventeranno mai”. E così è stato.

Leggi anche:

1. Coronavirus Anno Zero, quel 23 febbraio all’ospedale di Alzano Lombardo: così Bergamo è diventata il lazzaretto d’Italia / 2. Le bare di Bergamo sono l’immagine simbolo della tragedia che stiamo vivendo (di Luca Telese)

3. Bergamo: così vengono curati i pazienti, sistemati anche nei corridoi / 4. Coronavirus, l’esercito porta 60 bare da Bergamo fuori regione / 5. Coronavirus, quando il lavoro uccide: la storia di Diego

TUTTE LE NOTIZIE SUL CORONAVIRUS IN ITALIA E NEL MONDO
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Roma, turista spagnola cade dal parapetto di piazza di Spagna e muore
Cronaca / Il ruolo dei giudici e le risposte dell’Europa alle sfide degli ultimi anni: il dibattito al Capitolo Italiano degli Amici dell’ERA
Cronaca / Fine vita, Marco Cappato: “In Emilia Romagna c’è stato un caso di suicidio assistito”
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Roma, turista spagnola cade dal parapetto di piazza di Spagna e muore
Cronaca / Il ruolo dei giudici e le risposte dell’Europa alle sfide degli ultimi anni: il dibattito al Capitolo Italiano degli Amici dell’ERA
Cronaca / Fine vita, Marco Cappato: “In Emilia Romagna c’è stato un caso di suicidio assistito”
Cronaca / Può riaprirsi davanti al Consiglio di Stato il caso della morte del carabiniere Sergio Ragno
Cultura / Quando la guerra era a casa nostra: Roma e i segni del secondo conflitto mondiale
Cronaca / Roma, muore a 62 anni dopo una liposuzione: indagati tre medici
Cronaca / Tiktoker di Milano si toglie la vita a 21 anni, si indaga per istigazione al suicidio
Cronaca / Alberto Stasi: "Se il Dna di Sempio è sulle unghie di Chiara Poggi ci sarà un motivo"
Cronaca / Giornata della Memoria delle vittime di mafia, a Vibo Valentia il docufilm Falcone e Borsellino – Il fuoco della memoria
Cronaca / Papa Francesco saluta i fedeli dal Gemelli prima di tornare a Santa Marta: "Ringrazio tutti"