Benno Neumair, la lettera dal carcere: “Voglio vedere la mia famiglia”. Il rifiuto della sorella Madè
Benno Neumair, condannato all’ergastolo per il duplice omicidio di Peter Neumair, suo padre, e LauraPerselli, sua madre, ha scritto una lettera indirizzata alla sorella ed ai familiari dei genitori uccisi per chiedere ai giudici del processo d’appello del tribunale di Bolzano, di aver accesso ad un programma di giustizia riparativa. Richiesta a cui i magistrati hanno opposto il rifiuto. L’uomo in particolare aveva chiesto di poter usufruire di un percorso sorvegliato di riavvicinamento tra reo e vittime, previsto dal codice, finalizzato ad azioni di riconciliazione.
“Non mi sento pronta. Non sono questi né i tempi né i modi per parlare dell’avvio di un percorso di questo tipo”, ha spiegato tramite il suo legale Madé Neumair, la sorella dell’imputato, con cui ha avuto il suo primo e unico contatto a quasi tre anni dal delitto, avvenuto a inizio gennaio del 2021.
“A seguito di un percorso psicoanalitico in carcere, chiedo di poter intraprendere un percorso di giustizia riparativa con mia sorella Madé Neumair, le mie zie Elisabetta Perselli, Carla Perselli eMichaela Neumair”, si legge nella lettera scritta a mano da Benno, che si trova in carcere a Verona, indirizzata alla componente femminile della famiglia, ma omettendo i nomi degli zii Gianni, marito di Carla, e Ganesh, fratello di Peter.
Dopo quattro ore di camera di consiglio i giudici hanno respinto la richiesta di giustizia riparativa, ma ammesso agli atti, una memoria relativa ad un problema all’ippocampo – una zona specifica del cervello – che, secondo la difesa, potrebbe essere causa degli scatti di ira dell’imputato.