Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:14
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Home » Cronaca

“Niente cellulare ai figli fino alla seconda media”: patto tra 50 famiglie nel bellunese

Immagine di copertina

“Niente cellulare ai figli fino alla seconda media”: patto tra 50 famiglie nel bellunese

“Per noi avere dei piccoli gruppetti sarebbe già un successo”. In Veneto arriva un progetto che riunisce le famiglie contrarie a dare ai figli il cellulare almeno fino alla seconda media, con l’obiettivo di far sentire i ragazzini meno soli.

L’idea dell’iniziativa “Famiglie in connessione” è nata due anni fa a Gemona del Friuli ed è già stata sperimentata nel comune di Ponte nelle Alpi. Adesso si prepara a sbarcare a Belluno. “In questo momento il 95% degli studenti lo usa e ce l’ha. Se alcuni compagni di scuola o di attività sportiva fossero nella stessa situazione dei nostri figli vorrebbe già dire molto”, ha detto al Corriere della Sera Alex Fagro, uno dei genitori dell’associazione. Secondo i promotori, accordarsi tra famiglie che hanno lo stesso orientamento riguardo il divieto all’uso del cellulare ai figli consentirebbe ai ragazzi di superare il problema dell’isolamento dai coetanei.

Le famiglie aderenti, già 50, devono firmare un patto in cinque punti che impone, tra le altre cose, di non consegnare uno smartphone prima della seconda media. Viene inoltre chiesto ai genitori di far accedere i figli solo a contenuti adatti alla loro età, di stabilire regole di impiego (ad esempio non a letto la sera), di utilizzare i dispositivi in modo condiviso fino ai 14 anni e di promuovere l’educazione digitale.

“Social e smartphone, se usati male, comportano un rischio molto elevato per i ragazzi di quell’età”, ha detto il sindaco di Ponte nelle Alpi, Paolo Vendramini. “L’iniziativa di questi genitori ci è sembrata molto utile sia in ambito scolastico che come condivisione con altre famiglie. Nessuno dice che non si possano usare gli smartphone, ma un uso intensivo veicola messaggi sbagliati: a quell’età è bene che si concentrino su altro, come lo sport”.

Ti potrebbe interessare
Cronaca / Mark Samson ha ucciso Ilaria Sula dopo aver visto un messaggio che la 22enne ha ricevuto su Tinder
Cronaca / Investita e uccisa da un pirata della strada, indagato un prete
Cronaca / L'audio di Sara Campanella al suo assassino: "Lasciami in pace"
Ti potrebbe interessare
Cronaca / Mark Samson ha ucciso Ilaria Sula dopo aver visto un messaggio che la 22enne ha ricevuto su Tinder
Cronaca / Investita e uccisa da un pirata della strada, indagato un prete
Cronaca / L'audio di Sara Campanella al suo assassino: "Lasciami in pace"
Cronaca / Trentino, diciannovenne uccide il padre per difendere la madre
Cronaca / Feltri contro Guzzanti: "Insultante piangere miseria con quello che guadagna"
Cronaca / Il legale di Andrea Sempio difende Alberto Stasi: "È innocente"
Cronaca / A Taranto la prima candidata sindaco creata con l’intelligenza artificiale: “Così proviamo a elevare il confronto tra i politici reali”
Cronaca / Mangia un panino e si sente male: studentessa americana di 21 anni muore a Roma
Cronaca / Mark Samson fingeva di essere Ilaria Sula dopo il delitto: "Sono partita, torno presto"
Cronaca / Il padre di Ilaria Sula: "Mark Samson mi ha abbracciato, sembrava dispiaciuto"