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Bassetti: “Incrocio infernale influenza-covid: a Natale picco e ospedali sotto stress”

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Sarà un Natale duro per l’influenza e il Covid. Mai come quest’anno boom di casi: a letto con l’influenza già 1 milione di italiani nella settimana appena conclusa. Numeri destinati a salire nella settimana di Natale, secondo il virologo e direttore Malattie infettive dell’ospedale Policlinico San Martino di Genova Matteo Bassetti.

“Guardando anche i dati degli altri paesi europei, la curva avanza in maniera verticale, a 90 gradi, è davvero impressionante” spiega il Bassetti. “Sono 50 anni che non vedevamo un’influenza con queste caratteristiche così devastanti. La suina del 2009 era una crescita rapida, ma non con queste caratteristiche”.

Mentre gli altri anni il picco arrivava tra gennaio e febbraio, “Quest’anno il massimo dei contagi è previsto a Natale, proprio cui il sistema sanitario è più sguarnito di medici per le feste. È qui che possono arrivare i problemi e le strutture sanitarie potrebbero andare sotto stress” dice Bassetti. L’influenza “È come una macchina che ormai si è messa in moto” afferma il professore: il virus “contagia” in una prima fase i bambini piccoli, ora il ha un’ampia circolazione anche tra adolescenti ed adulti e per Natale potrebbe arrivare agli anziani e ai più fragili. La situazione insomma è potenzialmente esplosiva, senza contare che l’influenza non è la sola infezione in circolazione: “Pneumococchi, emofili e anche il Covid che rimane come rumore di fondo, un virus comunque contagioso. Siamo in un fiume quasi all’argine e sta continuando a piovere”.

Per prevenire i contagi è necessario “Rispettare le norme igieniche, lavarsi sempre le mani, e per i più fragili, indossare anche la mascherina nei mezzi pubblici o nei luoghi al chiuso, anche se non assicura al 100% la protezione” spiega Bassetti. E il vaccino anti-influenzale? “Andava fatto prima, perché richiede almeno due settimane per essere pienamente efficace. Dunque soprattutto per gli anziani si deve fare al più presto per evitare l’ondata di Natale”. Il vaccino è una protezione essenziale soprattutto per gli anziani: “Un giovane al massimo starà una settimana a casa, mentre un alto numero di anziani con influenza potrebbe mandare in sofferenza gli ospedali. In Italia solo un fragile su 2 o uno su tre si vaccina contro l’influenza” conclude Bassetti.

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