“Leonardo martoriato in casa”, la mamma Gaia arrestata non versa nemmeno una lacrima
Bambino ucciso Novara madre
Leonardo è morto massacrato. Questo l’esito dell’autopsia sul corpicino minuto del bimbo di venti mesi arrivato senza vita all’ospedale di Novara. Il questore Rosanna Lavezzaro ha riferito che l’esame “ha confermato i nostri sospetti più gravi”.
Il bambino non è “caduto dal lettone mentre stavamo preparando la pappa”, come hanno detto la madre Gaia e il suo compagno Nicholas, fermati il 24 maggio con l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato.
Bambino ucciso Novara madre | La reazione della madre
Quando venerdì sera è stata fermata, non ha versato nemmeno una lacrima, Gaia Russo. Né ha provato ad accusare il compagno o a prendersi le colpe di quanto era accaduto. Lei, 22 anni e al quinto mese di gravidanza, non ha detto nulla. È stata accompagnata in una comunità dove resterà agli arresti domiciliari perché incinta. Il compagno, Nicholas Musi, 23 anni, papà del figlio che Gaia porta in grembo, si trova invece nel carcere di Novara.
Tutto è iniziato giovedì 24 maggio, quando la ragazza ha chiamato in ospedale: “Mio figlio non respira più”, aveva detto al telefono. Poi era stato lui a parlare, a minacciare gli operatori: “Se non lo salvate, vi ammazzo”.
Bambino ucciso Novara madre | Nicholas
La violenza di Nicholas è esplosa in quel momento, ma racconta molto di più. Il 22enne ha precedenti penali per furto e precedenti di polizia per violenza sessuale, maltrattamenti in famiglia, truffa, stupefacenti e percosse. La droga c’era ancora nella sua vita, tanto che le analisi condotte su un campione di sangue del 23enne dimostrerebbero che solo due giorni fa aveva fatto uso di cocaina. Non è certo se fosse o meno sotto effetto degli stupefacenti quando il piccolo è morto.
Ma lui aveva detto subito di avere “la coscienza pulita”. Poi si era trincerato nel silenzio, come la compagna Gaia.
Il corpo del piccolo Leonardo era “martoriato con lesioni multiple”, come ha dichiarato il procuratore Marilinda Mineccia. “È un omicidio avvenuto in un quadro di maltrattamenti pregressi”, aggiunge nel corso di una conferenza stampa con il questore di Novara, Rosanna Lavezzaro. A provocare la morte del bambino, secondo l’autopsia, è stato un violento colpo all’addome, con conseguente emorragia al fegato.